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28 Marzo 2023
11:11

I pesci zebra appena nati sono già in grado di contare

Una ricerca tutta italiana ha appena dimostrato che i pesci zebra riescono a misurare le differenze numeriche pochi istanti dopo la loro nascita, dimostrando che l'origine delle capacità matematiche dei vertebrati si situa all'alba della loro comparsa.

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Secondo un team di ricercatori che ha pubblicato un nuovo studio sulla rivista Communications Biology, alcuni pesci sanno riconoscere le differenze numeriche e sono in grado di contare già a partire dai primi istanti successivi alla nascita.

La ricerca ha approfondito questo aspetto dell'intelligenza e della cognizione sui pesce zebra (Danio rerio), piccoli animali d'acqua dolce appartenenti alla famiglia Cyprinidae, ed è stata coordinata da Tyrone Lucon Xiccato, dell'Università di Ferrara. Il biologo ha dichiarato che lui e il suo team hanno osservato i comportamenti dei pesci in modo da verificare se potessero effettivamente riconoscere le differenze tra due o più insiemi che presentano quantità numeriche diverse, abilità presente anche in molti altri vertebrati.

«La nostra ipotesi per spiegare la presenza delle capacità matematiche in tutti i vertebrati è che queste siano originate da particolari reti neuronali», hanno sottolineato gli scienziati all'interno del loro articolo e lo studio sui pesci zebra offre un'opportunità unica per approfondire questa indagine.

Del team di ricerca facevano parte anche Elia Gatto, dell'Università di Ferrara, Camilla Maria Fontana e Angelo Bisazza, dell'Università di Padova. Insieme gli studiosi hanno voluto comprendere quanto fini potessero essere le capacità di calcolo nei nuovi nati della specie e per farlo hanno osservato il comportamento degli animali in diversi contesti.

In particolare, gli scienziati hanno osservato dei piccoli di pesce zebra all'interno di tre ambienti in cui potevano nascondersi: uno con poche piante, un altro con molte piante e un altro ancora con un numero di piante intermedio. Buona parte degli esemplari studiati preferiva dirigersi verso le aree in cui c'erano un maggior numero di piante e l'ipotesi dei ricercatori è che i pesci le considerino più riparate e sicure.

I gruppi di piante che formavano l'ambiente in cui nuotavano i pesci variava molto, con diverse combinazioni di colori e grandezze, ma ad ogni osservazione i piccoli animali sceglievano sempre i luoghi con il maggior numero di piante, indipendentemente da altri fattori. Dunque i pesci già da piccoli possono distinguere perfettamente le variazioni numeriche fra gruppi di oggetti, una capacità cognitiva che secondo gli scienziati è un vantaggio comparso molto presto nella lunga storia evolutiva dei vertebrati. Il motivo è semplice: per i nuovi nati è essenziale saper riconoscere da subito i luoghi maggiormente adatti alla sopravvivenza.

A proposito di questo Lucon Xiccato ha concluso: «Scoprire questa capacità anche nei piccoli di pesce ci suggerisce che probabilmente la capacità di processare i numeri si debba a un vero e proprio circuito neuronale innato e comune a tutti i vertebrati. Probabilmente l'eredità più importante che ci hanno lasciato i nostri antenati marini, insieme alla struttura ossea e cartilaginea che forma lo scheletro».

Nonostante le osservazioni parlino chiaro, gli studiosi tengono comunque a fare una precisazione. All'interno del loro articolo, infatti, spiegano che questi animali non hanno la nostra stessa concezione di conta numerica, ovvero non si segnano mentalmente il numero corretto delle piante presenti con il classico "un, due, tre, dieci, cento, mille". Quello che fanno è saper distinguere le differenze numeriche, anche in maniera sottile: non sanno "dire" con certezza se un gruppo di vegetali è costituito da 10 o 9 piante, ma sanno bene che 10 è maggiore di 9. Saper contare in questo modo, poi, non è utile solo per nascondersi ma anche per quantificare una eventuale minaccia.

Un unico predatore, infatti, costituisce un pericolo diverso rispetto a un branco famelico e la difesa che può costituire una foresta di alghe è maggiore rispetto ad un piccolo ciuffo. Le dimensioni numeriche contano ed è per questo che i piccoli appena nati si dirigono verso le aree che presentano un maggior numero di alghe e possono rischiare di uscire all'aperto, nel tentativo di raggiungere una nuova fonte di cibo, se nell'ambiente ci sono presenti pochi predatori. Saper far di conto dunque è stato uno dei più grandi progressi anti-predatori che si siano mai sviluppati, ma dall'altra parte ha permesso agli stessi predatori di scegliere se conviene attaccare una singola preda o l'intero gruppo.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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