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29 Agosto 2024
20:00

I gatti usano questa tecnica per manipolarci

C'è un comportamento all'apparenza tenero e innocuo che i gatti mettono in atto spessissimo, e che secondo un recente studio ha un fine preciso: stimolare una specifica reazione degli esseri umani.

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Ci sono pochi animali al mondo che vengono “venerati” dagli esseri umani come i gatti. Considerati con un pizzico di ironia creature “superiori”, spesso si scherza sulla loro capacità di spingerci a dare loro cibo selezionando il migliore e di maggiore gradimento per loro, ad accarezzarli, viziarli e vezzeggiarli e a investire tempo e denaro (oltre che ovviamente affetto e amore) per renderli felici. Humor a parte, è vero che i gatti mettono in atto una serie di comportamenti che sembrano riuscire in qualche modo a “manipolarci”: è il caso delle fusa, che secondo alcuni studi verrebbero modulate per suscitare negli esseri umani specifiche reazioni.

Un passo indietro: nei gatti domestici le fusa vengono emesse sin dai primissimi giorni di vita, e nonostante vi sia ancora parecchio mistero sul loro esatto scopo, è altamente probabile che svolgano un ruolo importante nella comunicazione tra madre e cuccioli. Vengono emesse, per esempio, durante l'allattamento o in diverse altre circostanze che esprimono relazione e socialità. Possono quindi comunicare bisogno di rassicurazione o rilassamento e rafforzare i legami sociali, ma anche segnalare una richiesta di attenzione e cibo. Nel corso del tempo, e attraverso la domesticazione, questo comportamento nato per la comunicazione intraspecifica è stato trasferito anche sull'uomo, e proprio sull’uomo sembra sia stato modulato.

Uno studio condotto da alcuni ricercatori della University of Sussex ha dimostrato come i gatti domestici utilizzano le fusa per sollecitare la fornitura di cibo da parte dei pet mate, sfruttando i pregiudizi sensoriali che gli esseri umani hanno nel prendersi cura di essere più indifesi. I ricercatori hanno dimostrato che quando a un campione di persone sono state fatte ascoltare le fusa registrate mentre i gatti cercavano attivamente cibo, anche i soggetti che non avevano mai convissuto con un gatto avevano giudicato le "fusa di sollecitazione" più urgenti e meno piacevoli. E si sono comportati di conseguenza.

A quel punto gli scienziati hanno analizzato queste fusa e hanno individuato una componente sonora ad alta frequenza che ricorda un pianto o un miagolio. Va premesso che nei gatti la frequenza media oscilla tra 21,98 Hz (nella fase di espirazione) e 23,24 Hz (nella fase di ispirazione), dunque piuttosto bassa. Quando le fusa di sollecitazione sono state nuovamente elaborate per rimuovere solo la componente sonora, il risultato ha rivelato che erano percepite come significativamente meno urgenti. Che cosa significa questo? Per i ricercatori, che  le fusa che i gatti emettono quando cercano attivamente cibo (o altro) dagli umani, aumentano la frequenza così da "sfruttare" la sensibilità intrinseca dei mammiferi agli stimoli acustici significativi nel contesto dell'accudimento della prole.

«Questa ricerca ha individuata una marcata differenza nella qualità acustica delle fusa emesse dai gatti quando cercano di chiedere cibo ai loro pet mate rispetto a quando sono generalmente rilassati o vengono accarezzati – ha spiegato la dottoressa Lauren Finka, scienziata del benessere felino all’International Cat Care – È interessante notare che queste fusa di "richiesta di cibo" sono state percepite anche come più urgenti e meno piacevoli dagli esseri umani. È stato anche notato che includevano componenti vocali ad alta frequenza simili a quelle prodotte dai neonati quando piangono".

I gatti, insomma, sembrano avere capito che modificando il suono delle fusa, naturalmente basse, e inserendo un elemento ad alta frequenza, simile al pianto di un bambino, sono in grado di stimolare una reazione specifica negli esseri umani. Stanno dunque effettivamente attingendo agli istinti di cura per ricevere ciò che desiderano: «Incorporare un pianto in un richiamo che normalmente associamo alla contentezza è un modo piuttosto sottile per suscitare una risposta, e le fusa di sollecitazione sono probabilmente più accettabili per gli umani del miagolio palese», ha concluso l'autrice dello studio, la dottoressa Karen McComb.

I gatti d’altronde hanno sempre adattato le loro forme di comunicazione alle reazioni degli esseri umani. Pensiamo al miagolio: oggi i gatti domestici lo emettono spesso, ma prima del processo di domesticazione era molto più raro. Questo perché i felini hanno capito che miagolando suscitano una reazione nell’essere umano e gli “arrivano” in modo più chiaro e immediato. Questo non significa ovviamente che comprendano ciò che gli stiamo dicendo e ci rispondano, ma semplicemente che hanno capito che si tratta di un utile strumento per ottenere ciò di cui hanno bisogno, che si tratti di attenzione, cibo o dell’apertura di una porta o di una finestra.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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