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19 Settembre 2023
18:00

I coralli ricrescono grazie all’intervento dell’uomo: il progetto in Australia

Un programma di rimozione di alghe che ha coinvolto scienziati e volontari ha portato ad un incremento del 600% della ricrescita dei coralli al largo della costa di Magnetic Island, in Australia.

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Un progetto dell'Earthwatch Institute nato nel 2018 e guidato da Hillary Smith, Senior Research Officer della James Cook University (JCU) e David Bourne professore della JCU e dell’Australian Institute of Marine Science, ha portato ad un miglioramento fino al 600% della ricrescita dei coralli al largo della costa di Magnetic Island, in Australia, grazie alla rimozione di macroalghe da parte di scienziati e volontari.

I risultati dei primi tre anni del progetto, pubblicati su Journal of Applied Ecology, mostrano che nelle aree della barriera corallina in cui sono state rimosse le alghe è stata registrata una ricrescita significativa. Nello stesso lasso di tempo, invece, non è stato registrato nessun cambiamento nella copertura corallina nelle zone in cui il team non è intervenuto.

«Dobbiamo ancora riscontrare un arresto nella crescita dei coralli all'interno di queste aree a Magnetic Island, che è descritta come una delle porzioni degradate della Grande Barriera Corallina», ha detto Smith. «Abbiamo anche riscontrato un aumento della diversità delle specie, quindi questo metodo sta apportando benefici a un'ampia gamma di diversi tipi di coralli. Ogni volta che torniamo le alghe ricrescono sempre meno, facendoci ipotizzare di poter avere benefici duraturi senza richiedere sforzi infiniti».

Smith ha precisato che sia i coralli che le alghe sono parte naturale e integrante della barriera corallina, ma quando si verifica una diffusa perdita di coralli, come lo sbiancamento (o bleaching) dovuto all’aumento delle temperature o la rottura per eventi meteorologici estremi come i cicloni, le alghe sono molto più veloci a ricrescere e a prendere il posto dei coralli, sostituendoli gradualmente.

Il metodo di rimozione utilizzato dai volontari prevedeva l’estrazione manuale delle alghe dal fondale marino. «È proprio come togliere le erbacce dal tuo giardino», ha commentato Smith. «Ci sono molti finanziamenti destinati ad interventi di alta tecnologia per il ripristino dei coralli, ma l'accessibilità dell'utilizzo di queste tecniche nei paesi in via di sviluppo, dove si trovano molte barriere coralline, è attualmente limitata. Il vantaggio di questo progetto, dal nostro punto di vista, è che, in attesa di ricerche future, è qualcosa che potrebbe essere implementato facilmente anche dai paesi con risorse limitate, come nazioni in via di sviluppo o insulari».

Smith ha dichiarato che il suo team sta esplorando altri luoghi in cui la tecnica di “diserbo marino” potrebbe essere utile, comprese le Isole Whitsunday, che ospitano una diversa specie di alghe marine predominanti. «Vorremmo anche esaminare le barriere coralline di Singapore e dell'Indonesia, che soffrono un maggiore inquinamento urbano, e quelle della Polinesia francese e delle isole Wallis e Futuna che invece vivono fattori di stress legati alla pesca. Un progetto come questo consente alle persone di assumersi la responsabilità del proprio territorio e le rende anche consapevoli che ci sono piccole azioni che tutti possono fare per aiutare il nostro pianeta», ha concluso la dottoressa.

Fiona Sutton Wilson, CEO di Earthwatch Australia, ha invece affermato di voler vedere questo programma ampliato e di essere incredibilmente orgogliosa di vedere il successo del recupero dei coralli che può essere raggiunto con la collaborazione tra i comuni cittadini e gli scienziati che vogliono agire per salvare i reef dai cambiamenti climatici.

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Yuri Digiuseppe
Redattore
Classe '94, appassionato di animali e scienze sin da piccolissimo, sono un naturalista di formazione, specializzato in paleontologia e divulgazione. Mi è sempre venuto spontaneo spiegare agli altri le bellezze della natura e passare intere giornate ad osservare piante e animali di ogni tipo ovunque andassi, per poi tornare a casa e disegnarli. Vorrei contribuire ad avvicinare il pubblico all'ambiente ed essere parte di una ritrovata armonia uomo-natura, per il bene e la salvaguardia di ogni specie.
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