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16 Marzo 2022
18:15

I cani prevedono davvero i terremoti?

Secondo una credenza popolare, cani ed altri animali sarebbero capaci di predire l'arrivo dei terremoti diverse ore prima dei sismografi. È vero?

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Ma è vero che i cani riescono a sentire l'arrivo del terremoto prima dei sismografi? Immaginate quanto potrebbe essere utile questa capacità. Chi abita in provincia di Napoli, nella zona dei Campi Flegrei lo sa bene: negli ultimi anni sono in aumento i fenomeni di bradisismo, "piccoli" terremoti locali dovuti ai cambiamenti di pressione di gas e magma sotto la superficie terrestre. Per non parlare poi dei frequenti terremoti che da sempre sconvolgono il Giappone, come quello di magnitudo 7.1 recentemente registrato a largo di Fukushima.

È un'idea comune quella che alcuni animali siano particolarmente recettivi alle scosse di terremoto, arrivando persino a predire il loro arrivo. I fautori delle teorie di previsione dei terremoti tramite animali affermano che gli animali sentono e reagiscono in modo anomalo a piccoli cambiamenti nei parametri ambientali e fisico-chimici legati al processo di preparazione delle scosse telluriche. In sismologia, tuttavia, l'evidenza osservativa per i cambiamenti dei parametri fisici prima dei terremoti è molto debole, tanto da ritenere questi eventi "imprevedibili".

Cosa c'è di vero dunque in questa storia? Per rispondere a questa domanda, un team di geologi ed ecologi ha analizzato le conoscenze scientifiche a riguardo in una review pubblicata su Bulletin of the Seismological Society of America.

Gli animali avvertono i terremoti?

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I terremoti sono vibrazioni o assestamenti della crosta terrestre, provocati dallo spostamento improvviso di una massa rocciosa nel sottosuolo. Le cause di questi processi possono essere molteplici. Le principali sono riconducibili ai lenti movimenti delle placche tettoniche con improvviso rilascio di energia elastica, ma localmente le scosse sismiche possono essere prodotte anche da fenomeni vulcanici di movimento di masse magmatiche o addirittura da attività antropiche di estrazione come il fracking.

Nella percezione pubblica, il comportamento anomalo degli animali è ampiamente ritenuto un potenziale precursore di terremoti, in forte contrasto con il punto di vista dei geologi. Ma anche nel panorama scientifico, come succede in molte questioni dibattute, c'è anche chi la pensa diversamente: ad esempio secondo uno studio di una ricercatrice italiana, Giovanna de Liso, pubblicato su Open Journal of Earthquake Research, i cani mostrerebbero non solo comportamenti anomali, ma vere e proprie vocalizzazioni peculiari all'arrivo di un terremoto.

Per mettere ordine alla questione, un team di geologi ed ecologi ha esaminato 180 pubblicazioni riguardanti il ​​comportamento anomalo degli animali prima dei terremoti analizzandoli in base ad altre informazioni come le relazioni magnitudo-distanza e le attività di preshock (cioè le scosse sismiche preliminari alla principale). Gli scienziati hanno ipotizzato quali potrebbero essere gli "avvertimenti" ricevuti dagli animali: dai segnali elettromagnetici, deformazione del suolo, fenomeni idrogeologici, emissioni di radon e cambiamenti della ionosfera.

In totale sono state analizzate più di 700 registrazioni di presunte predizioni animali relative a 160 terremoti, con comportamenti insoliti di oltre 130 specie. Il tempo di predizione varia da mesi a pochi secondi prima dei terremoti, e le distanze dall'epicentro variano da pochi a molte centinaia di chilometri. Una grande difficoltà per un'analisi sistematica e statistica è l'elevata diversità di dati, che spesso sono solo aneddotici e retrospettivi.

Ad esempio dopo il terribile terremoto di Sumatra del 26 dicembre 2004 e il devastante tsunami nell'Oceano Indiano, i media hanno diffuso numerosi rapporti su elefanti in fuga verso terreni più elevati. Questi sono stati ripresi successivamente in diverse affermazioni su un possibile uso degli elefanti come "bioindicatori".

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Tuttavia per lo stesso terremoto è stato possibile monitorare il comportamento di due elefanti asiatici muniti di collare satellitare durante lo stesso evento: sebbene entrambi gli elefanti si trovassero vicino all'area interessata in Sri Lanka, i dati non hanno mostrato alcuna indicazione di un "sesto senso" o di un comportamento insolito che consentisse un rilevamento precoce della catastrofe.

I risultati dello studio

Quello che emerge dalla review è un punto di vista scettico: in molti casi si tratterebbe di segnalazioni successive alle primissime scosse che hanno inizialmente messo in allarme gli animali. Lo studio dimostra chiaramente forti debolezze o addirittura incongruenze in molte delle testimonianze riportate riguardo i possibili comportamenti anormali. Confrontando il numero di segnalazioni di comportamenti animali anomali con il totale degli eventi sismici del periodo di studio, in meno dell'1% degli eventi vi sono state osservazioni. Sebbene i terremoti siano distribuiti uniformemente tra i mesi dell'anno, le osservazioni dei precursori animali mostrano un numero leggermente maggiore di terremoti che si verificano in febbraio, aprile e maggio.

Si tratterebbe quindi secondo gli esperti di una "leggenda metropolitana" alimentata dal fascino recondito e primordiale che questi misteriosi eventi sismici ancora ci procurano.

L'apparente sopravvalutazione del comportamento animale in relazione ai terremoti diventa evidente anche quando si chiede direttamente alle popolazioni colpite da un terremoto. Dal 2002, l'Osservatorio Reale del Belgio raccoglie questionari somministrati a persone che hanno assistito a fenomeni sismici, dove i candidati hanno anche la possibilità di riportare le loro osservazioni personali. Su più di trentaduemila questionari compilati, solo l'1,5% (499) ha segnalato comportamenti insoliti di cani, gatti, uccelli o mucche. Tuttavia questi rapporti includono anche affermazioni banali, come ad esempio "la situazione era insolita perché il mio cane non si comportava in modo strano prima del terremoto”.

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