
Jesus Alberto Lopez Ortiz, calciatore 29enne è morto dopo essersi tuffato nelle acque del Rio Cañas dove erano presenti anche dei coccodrilli. Secondo le testimonianze di chi era con lui in quel momento, e riportate dai media locali, il giovane si è tuffato in acqua dove è stato raggiunto da un coccodrillo che lo ha portato sul fondo e che poi è riemerso con il corpo ormai senza vita ancora tra le fauci.
Non è la prima volta che episodi simili si verificano in Costa Rica, in aree notoriamente frequentate da questi rettili. Raggiunto da Kodami, il professore di zoologia dell'Università degli Studi Federico II di Napoli, Biagio D'Aniello, spiega: «Si tratta di animali di dimensioni considerevoli, quindi anche se si trovano in uno stato di apparente tranquillità possono diventare presto molto pericolosi. Il movimento in superficie può stimolare l'attacco, soprattutto se a provocarlo è un altro animale di dimensione analoga a quella delle sue prede abituali. E l'uomo rientra in questo identikit».
Lopez Ortiz però non è stato l'unico a morire nel Rio Cañas. Dopo poco infatti sono sopraggiunti anche gli agenti della stazione di Santa Cruz che per recuperare il corpo del giovane hanno sparato e ucciso il coccodrillo con alcuni colpi di fucile. Una dinamica che è stata confermata anche da Leonel Vasquez, portavoce della Croce Rossa costaricana. Poco dopo, l'Agenzia Investigativa Giudiziaria del Costa Rica (Oij) ha spiegato che l'azione si è resa necessaria per poter restituire il corpo del giovane alla sua famiglia.
I presenti hanno filmato tutta la scena che è stata immediatamente ricondivisa sui social. Si tratta di immagini che pur essendo accessibili in Rete non troverete su Kodami, perché nulla aggiungono rispetto a quanto scritto, e per non mostrare atti di sopruso e violenza su qualsiasi essere vivente.
Il Rio Cañas, nella provincia di Guanacaste, è un fiume noto per essere estremamente pescoso, probabilmente era questo il motivo per il quale il 29enne si trovava lì con alcuni amici. È ancora sconosciuto il motivo che l'avrebbe spinto a tuffarsi nelle acque limacciose e torbide, l'habitat perfetto per l'attacco di questi rettili, come sottolinea il docente federiciano: «Il coccodrillo attacca dal basso, mentre è sommerso allo scopo di celare la propria presenza. Sfruttando il riflesso dell'acqua, appare invisibile a chi si avvicina alla superficie per bere o bagnarsi. Nei fiumi questa tattica è ancora più efficace a causa della presenza del particolato sospeso che rende la visuale dall'alto molto limitata».
Il Rio Cañas presenta una grande varietà di flora e fauna terrestre e acquatica, soprattutto uccelli e coccodrilli, tuttavia i residenti lo considerano un sito turistico, e dopo la morte del giovane lamentano che da anni questi animali non erano più presenti in grandi concentrazioni, rendendo quindi possibile fare il bagno. «Non è mai prudente nuotare in acque dove è stata attestata la presenza di questi animali, anche se al momento non sono visibili, proprio per le loro caratteristiche modalità di attacco – ricorda D'Aniello – Quando ci si trova nel loro ambiente non c'è molto da fare, la prima prescrizione per evitare situazioni tragiche è quindi sempre quella di non bagnarsi».
Oggi si sono tenuti i funerali del giovane calciatore della squadra amatoriale del Deportivo Río Cañas che lascia la moglie Francini Alvarez e due figli di otto e tre anni.