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4 Dicembre 2023
16:35

Ecco come la popolazione di lontre britannica è rinata dopo il declino

La popolazione di lontre britanniche ha affrontato un drammatico declino negli anni 50, ma oggi è rinata anche grazie all'apporto delle lontre asiatiche.

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Il drammatico declino della popolazione di lontre britanniche negli anni 50 ha comportato non solo una significativa perdita di individui, ma anche un preoccupante calo della variabilità genetica all'interno della popolazione. Una nuova ricerca genetica ha recentemente svelato, però, che queste affascinanti creature sono riuscite a riguadagnare forza e diversità genetica grazie a un inaspettato aiuto proveniente dalle loro controparti asiatiche. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Molecular Biology and Evolution.

La diversità genetica può essere immaginata come un grande insieme di ingredienti genetici che si trovano all'interno di una popolazione. In natura, più diversità genetica c'è in una popolazione, più gli individui sono adattabili e possono affrontare meglio le sfide come malattie o cambiamenti nell'ambiente. Ecco perché il suo mantenimento è fondamentale per la sopravvivenza delle specie e per considerare una popolazione animale in salute.

Sulla base dei registri di caccia alla lontra, la perdita significativa della diversità genetica delle lontre britanniche durante gli anni 50 e 70 fu causata dalla diffusione di sostanze chimiche inquinanti e dal conseguente declino della popolazione. Dopo il divieto di tali sostanze, il recupero delle lontre è stato celebrato come un successo nella conservazione. Tuttavia, una squadra di ricercatori ha approfondito l'analisi dei cambiamenti genetici nelle popolazioni britanniche, rivelando una storia più complessa di quanto precedentemente ipotizzato.

Si pensava, infatti, che le popolazioni nell’est e nel sud-ovest dell’Inghilterra avessero subito forti cali intorno al 1950-80, raggiungendo dimensioni della popolazione molto ridotte. «Tuttavia, in Galles, le prove genetiche suggeriscono che il declino della popolazione è iniziato molto prima, nel 1800, mentre le popolazioni di lontre nel nord dell'Inghilterra e in Scozia hanno mostrato segni di un esteso declino della popolazione negli ultimi 800 anni. Insieme, questi risultati suggeriscono un quadro più complesso di fattori di stress ambientale sulla popolazione della lontra rispetto a quanto precedentemente riconosciuto», spiega Sarah Du Plessis, dell'Otter Project dell'Università di Cardiff. Ma non è finita qui.

Dall'analisi dei dati è emerso anche che le lontre asiatiche sono state fondamentali per il recupero della specie nel Regno Unito, in quanto hanno contribuito al pool genetico britannico rafforzando la variazione genetica locale e introducendo accidentalmente una linea genetica differente di origine asiatica. «Approfondendo le indagini relative alla riproduzione in cattività delle lontre nel Regno Unito, abbiamo scoperto che un piccolo numero di esemplari importati dalla Tailandia intorno agli anni 60 potrebbe essere stato accidentalmente introdotto nel pool genetico di quel periodo. Il prossimo passo per la ricerca sarà esplorare se questo aumento della diversità genetica delle lontre britanniche possa contribuire a proteggere la popolazione da eventuali futuri declini», ha aggiunto Du Plessis.

In conclusione, questa vicenda, narrata attraverso il filtro della diversità genetica, si rivela un complicato intreccio di sfide e sorprese. Il recupero delle lontre britanniche, celebrato come un successo nella conservazione, si è rivelato essere completamente diverso da ciò che si pensava. Le lontre asiatiche hanno giocato un ruolo chiave nel rafforzare la diversità genetica britannica, permettendo alle popolazioni di riprendersi. La ricerca continua a svelare le complesse dinamiche dietro il destino delle lontre britanniche, aprendo nuove strade per la conservazione e la comprensione della biodiversità.

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Alessia Mircoli
Dottoressa Magistrale in Biodiversità e Gestione degli Ecosistemi
Sono laureata in Biodiversità e Gestione degli Ecosistemi e la divulgazione scientifica è la mia passione. Durante il mio percorso ho scoperto il mondo del giornalismo scientifico e ho capito che è la mia strada. Sono estremamente affascinata dalla natura e da tutto ciò che ne fa parte, credo nell’importanza di diffondere un’informazione corretta sugli animali e l’ambiente.
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