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29 Dicembre 2023
13:14

Due cani morti in pochi giorni al canile di Ponte Marconi a Roma

Due cani sono morti al canile di Ponte Marconi, a Roma: Niccolò è stato soppresso 27 dicembre per problemi respiratori, Luno Nero è stato trovato senza vita nella gabbia di un suo vicino di box la mattina del 25 dicembre.

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I canili comunali di Roma finiscono nuovamente sotto i riflettori per due decessi considerati sospetti, entrambi avvenuti a Ponte Marconi. Al centro delle polemiche – e della richiesta di accesso agli atti presentata da Flavia De Gregorio e Simonetta Novi, rispettivamente capogruppo capitolino di Azione e capogruppo della Lista Civica Calenda Sindaco in VIII Municipio – ci sono Niccolò, soppresso in clinica il 27 dicembre per problemi respiratori, e Luno Nero, trovato senza vita all'interno della gabbia di un suo vicino di box, un Pitbull, la mattina del 25 dicembre.

«È stato soppresso e immediatamente tolto dal sito del gestore dei canili di Roma, perché gli animali deceduti non hanno neanche il diritto di essere ricordati con una foto – denunciano De Gregorio e Novi – Niccolò era stato più volte segnalato per respiro difficoltoso, tosse con muco ed episodi di vomito. Era stato già sottoposto a radiografie ed i veterinari avevano diagnosticato un problema bronchiale ("una brutta bronchite"). Nuovamente segnalato e ricoverato il 21 dicembre, è stato soppresso in clinica perché non rispondeva in modo ottimale alle terapie e ha avuto un peggioramento respiratorio. La notizia è  arrivata non a tutte le associazioni nello stesso momento: alcune lo hanno saputo solo a fronte di loro richiesta di aggiornamenti, altre invece hanno avuto la possibilità di mandare i loro volontari per non lasciare solo il cane. Eppure i volontari sono tutti affezionati agli animali nello stesso modo».

Per Niccolò è stato appunto richiesto un accesso agli atti per capire per quale motivo sia stata disposta la soppressione, e come sia stata trattata la sua patologia. Il caso di Luno Nero, invece, è diverso: «Il 25 dicembre, giorno di Natale, Luno Nero è stato trovato morto all'interno della gabbia di un suo vicino di box, nel canile di Ponte Marconi. Cosa è successo a questo cane di soli due anni? Chi ha la responsabilità dell'accaduto? Dove stava chi doveva vigilare?».

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In canile Luno Nero, proseguono Novi e De Gregorio, aveva tentato più volte la fuga: «Tuttavia non era stato trasferito nella più adeguata struttura di Muratella e continuava a essere ospitato in una gabbia che, oltre a non essere in sicurezza, era posizionata accanto al box di un cane molosso entrato come morsicatore. Ma gli interrogativi per i quali cerchiamo un'adeguata risposta sono anche altri. Non si capisce, ad esempio, dove fossero i due operatori del turno di notte, previsti in gara e nell'offerta tecnica del gestore, se fossero presenti all'interno della struttura e, in questo caso, perché non siano intervenuti per tentare di salvare la vita dell'animale».

In questo caso la richiesta di accesso agli atti è dunque finalizzata ad accettare le responsabilità del gestore, un soggetto imprenditoriale che ad agosto si è aggiudicato l'appalto triennale dopo una lunga trafila e un iter molto complesso: «Come forza politica ormai da mesi stiamo attenzionando quanto accade all'interno dei canili di Roma Capitale – concludono De Gregorio e Novi – Quando i sindacati segnalano turni di lavoro, mansioni e livelli retributivi non congrui e le associazioni si lamentano per una diffusa carenza di benessere per gli animali e di servizi per i cittadini, evidentemente esistono aree di criticità che meritano di essere chiarite. A maggior ragione se si pensa che per ciascun animale accudito il Campidoglio versa 13 euro al giorno, un importo molto più elevato della qualità del servizio che ne riceve».

I canili comunali di Roma, sono stati per mesi al centro delle polemiche, in particolare per il modo in cui viene gestito il canile sanitario più grande d’Italia, Muratella. La struttura romana, infatti, si divide tra canile rifugio e canile sanitario, e dal 2017 la gestione è effettivamente separata: la società casertana Agro Aversano ha gestito entrambi gli ambiti sino al 2020, anno in cui la gara per la gestione del servizio veterinario è stata invece vinta dalla Abivet, che ha continuato a occuparsene sino al marzo 2021 usufruendo di una serie di proroghe.

Ad aprile 2022 il caso era deflagrato per la mancata proroga ad Abivet e la denunciata mancanza di assistenza veterinaria, che aveva spinto il Comune a sfruttare una sorta di “accordo ponte” in attesa della formalizzazione del nuovo bando. Nei tre mesi successivi, complici alcuni decessi avvenuti all’interno della struttura, le associazioni si erano scagliate contro il veterinario incaricato della direzione sanitaria, che a giugno aveva presentato le dimissioni. A luglio il servizio era stato nuovamente affidato, e Giammarco Palmieri, presidente della Commissione Capitolina Ambiente, aveva promesso l’imminente pubblicazione del bando triennale 2023-2025, arrivata proprio pochi giorni prima della fine del 2022.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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