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10 Febbraio 2024
13:00

Deinosuchus, l’alligatore gigante che mangiava i dinosauri

Le stime sulle dimensioni di Deinosuchus sono di oltre 10 metri di lunghezza, rendendolo l’alligatore più grande mai scoperto, tanto grande da essere in grado di catturare anche alcuni dinosauri con cui conviveva.

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Il Deinosuchus, dal greco “coccodrillo terribile”, era un alligatore dalle dimensioni imponenti vissuto nel Cretaceo parallelamente ai dinosauri, tra gli 82 e i 73 milioni di anni fa in Nord America. Le stime sulle sue dimensioni massime superano i 10 metri e mezzo di lunghezza, rendendolo di fatto uno dei coccodrilli più grandi mai scoperti finora. Ciò nonostante la fisionomia e il comportamento di questo antico rettile sembrano essere simili ai suoi parenti attuali.

Deinosuchus era uno dei superpredatori del suo habitat e la sua stazza probabilmente gli consentiva di abbattere e predare anche alcuni grandi dinosauri, oltre a tartarughe marine, pesci e altri animali acquatiche e terrestri. Era probabilmente dotato del morso più potente mai esistito in natura, più forte di molti dinosauri e delle diverse specie di coccodrilli e alligatori oggi esistenti.

I fossili di questo rettile mostrano che le popolazioni più occidentali erano quelle che raggiungevano dimensioni maggiori, mentre quelle orientali erano più numerose, seppur formate da individui di dimensioni più piccole. Questo ha fatto ipotizzare che si trattasse di due specie distinte appartenenti allo stesso genere, ma questa teoria è ancora oggetto di dibattito e, nonostante siano stati trovati alcuni fossili ben conservati, la conoscenza circa questi animali rimane ancora incompleta.

La scoperta del Deinosuchus

I primi fossili di Deinosuchus vennero scoperti nel 1858 dal geologo Ebenezer Emmons, che descrisse due denti di grandi dimensioni ritrovati a Bladen County, in Carolina del Nord, Stati Uniti, ma li classificò come appartenenti ad un pliosauro, un tipo di rettile marino. Nel 1903 furono poi rinvenuti nel Montana alcuni osteodermi fossili da John Bell Hatcher e T.W. Stanton, ma anche questi furono attribuiti ad un altro animale, ovvero ad un anchilosauro. Solo nel 1909, in seguito ad altri ritrovamenti, W.J. Holland nominò finalmente un nuovo genere di coccodrillo: Deinosuchus.

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Una prima ricostruzione in gesso del cranio di Deinosuchus, modellata sull’anatomia del coccodrillo cubano moderno, è conservata presso l'American Museum of Natural History di New York. Oggi, invece, sappiamo che il muso di questo antico rettile era più largo in proporzione a quello dei moderni coccodrilli e quindi sono state rivalutate anche le stime sulle sue dimensioni. Malgrado le inesattezze, però, questo cranio ricostruito resta l'esemplare di Deinosuchus più noto al pubblico, anche più dei successivi ritrovamenti maggiormente completi.

Le caratteristiche del Deinosuchus

Le proporzioni di Deinosuchus sono piuttosto simili a quelle dei suoi parenti attualmente esistenti, con il cranio (di oltre un metro e mezzo)  che rappresenta circa 1/7 della lunghezza totale dell’animale. Il muso aveva la punta leggermente arrotondata e i denti, spessi e robusti, erano circa 50, appuntiti verso la punta del muso per afferrare le prede viscide catturate in acqua e più corti nella parte posteriore della bocca, adattati allo schiacciare piuttosto che al forare. presentava, inoltre, un secondo palato ossificato, che gli consentiva di respirare attraverso le narici anche mentre il corpo era immerso in acqua.

Si stima che il suo morso, insieme a quello di altri crocodilomorfi coevi, sia il più potente dell’intero regno animale, e che un esemplare di 7 tonnellate potesse esercitare una forza compresa tra i 235.000 e i 295.000 N. L’animale attualmente esistente con il morso più forte è il coccodrillo d'acqua salata (Crocodylus porosus), con una forza massima di “soli” 45.000 N. La potenza del morso del Deinosuchus sembrerebbe essere di gran lunga maggiore anche di quella del celebre Tyrannosaurus rex, che a seconda delle stime va dai 64.000 N ai 195.000 N.

Il dorso di questo rettile antico era ricoperto da spessi osteodermi, strutture protettive formate da placche ossee, gli arti erano forti e gli consentivano di spostarsi anche fuori dall’acqua e gli studi indicano che potesse vivere fino a 50 anni d’età. Questo animale, infatti, poteva raggiungere delle dimensioni colossali proprio perché, a parità di tasso di crescita dei coccodrilli moderni, era in grado di continuare a crescere per un tempo molto più lungo.

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Fonte: Wikimedia Commons

I resti fossili indicano che il Deinosuchus potesse essere uno dei più grandi coccodrilli mai esistiti, paragonabile ad altri giganteschi animali ancora più antichi affini a questo gruppo. Le prime stime fatte negli anni cinquanta si basavano sulle proporzioni del moderno coccodrillo cubano e arrivavano ad una lunghezza totale di 15 m, ma oggi, basandosi su resti più completi e tenendo come modello le proporzioni dell’alligatore americano, secondo la scienza questi animali potevano raggiungere una lunghezza totale di 10,6 metri.

L'alimentazione e il comportamento del Deinosuchus

Per via delle sue imponenti dimensioni, è stato proposto più volte e da diversi scienziati che il Deinosuchus cacciasse anche alcuni dinosauri con cui era contemporaneo. A supporto di ciò, il fatto che questo animale cacciasse in acqua, dove i grandi dinosauri carnivori non potevano andare. Nel 2002, R. David Schwimmer notò che le vertebre della coda di diversi adrosauridi (dinosauri erbivori) trovati in aree in cui vivevano esemplari di Deinosuchus mostravano proprio i segni dei denti di questi temibili predatori, anche se, secondo altri studiosi, questi non rappresentano prove sufficienti a confermare che questi dinosauri fossero stati predati. Tuttavia, in molti oggi convengono sul fatto che il Deinosuchus probabilmente si nutrisse di dinosauri ornitopodi di tanto in tanto.

Per quanto riguarda le tattiche di caccia del Deinosuchus, si ipotizza che fossero simili a quelle dei coccodrilli moderni, come, ad esempio, imboscate tese a dinosauri e altri animali terrestri sulle rive dei corsi d'acqua, che venivano bloccati dalle mascelle e annegati. L'alimentazione di questo animale probabilmente variava in base alla località: le popolazioni orientali con esemplari più piccoli avrebbero potuto cacciare tartarughe marine, pesci e piccoli dinosauri, mentre quelle occidentali, più grandi, sarebbero potute essere formate da cacciatori più specializzati, in grado di abbattere anche grandi dinosauri. Nessun dinosauro carnivoro dell'America orientale coevo con il Deinosuchus raggiungeva le sue stesse dimensioni e quindi il massiccio coccodrillo avrebbe potuto essere il principale predatore della regione.

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Yuri Digiuseppe
Redattore
Classe '94, appassionato di animali e scienze sin da piccolissimo, sono un naturalista di formazione, specializzato in paleontologia e divulgazione. Mi è sempre venuto spontaneo spiegare agli altri le bellezze della natura e passare intere giornate ad osservare piante e animali di ogni tipo ovunque andassi, per poi tornare a casa e disegnarli. Vorrei contribuire ad avvicinare il pubblico all'ambiente ed essere parte di una ritrovata armonia uomo-natura, per il bene e la salvaguardia di ogni specie.
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