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16 Marzo 2023
10:47

Decine di cani e gatti morti in tutta Italia: le associazioni lanciano l’allarme esche avvelenate

Decine di gatti avvelenati in tutta Italia. La LNDC Animal Protection lancia l'allarme e chiede pene più severe per questo reato: «Il Ministro Salvini ha annunciato che c’è una proposta di legge per istituire il reato di strage di animali, mi auguro che sia vero e non una boutade. Non c’è più tempo da perdere».

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cane

Sono 11 gatti e 3 i cani in provincia di Latina, ma anche diversi gatti in provincia di Fermo, 2 cani in provincia di Trento, diversi gatti in provincia di Salerno, 1 cane in provincia di Cremona, 2 cani in provincia di Varese, 1 cane in provincia di Potenza, 1 airone a Parma,  diversi gatti in provincia di Catanzaro, 2 cani in provincia di Treviso. Un bilancio pesante e solo parziale dei casi che stanno caratterizzando le pagine di cronaca italiane.

L'allarme è stato lanciato da Piera Rosati, presidente LNDC Animal Protection: «Si tratta di una vera e propria emergenza che interessa tutto il territorio nazionale e che miete decine e decine di vittime ogni giorno. Va affrontata seriamente, non è possibile continuare in questo modo. Ad oggi, l’unica arma esistente contro lo spargimento di esche e bocconi avvelenati è un’ordinanza ministeriale che viene rinnovata ogni anno ma che non rappresenta un vero deterrente purtroppo».

L'associazione ha chiesto l'intervento delle Forze dell'ordine e delle istituzioni: «Inoltre, questa ordinanza prevede una serie di procedure a carico dei veterinari, degli Istituti Zooprofilattici e dei Sindaci che spesso purtroppo non vengono messe in atto correttamente – ha aggiunto Rosati – C’è anche da dire che l’acquisto di veleni come lumachicidi e topicidi è estremamente facile e senza un’adeguata tracciatura. Tutto questo fa sì che i malintenzionati si sentano sicuri di poter compiere queste stragi senza rischiare granché».

In realtà, esiste una l’app del Ministero della Salute per segnalare le esche avvelenate. Si tratta di un'app unica perché integra il lavoro compiuto dagli Istituti Zooprofilattici Sperimentali (IZS) tramite il Portale nazionale degli avvelenamenti dolosi, una banca dati in tempo reale della casistica.

Tuttavia, non è sufficiente per arginare il fenomeno, ha aggiunto Rosati: «Da tempo chiediamo che la vendita di veleni sia soggetta a maggiori controlli e a una tracciatura che consenta di risalire in maniera più efficace a chi ha acquistato e utilizzato una determinata sostanza. Questo, una volta effettuati i rilievi autoptici con l’identificazione del veleno utilizzato, permetterebbe finalmente di identificare con maggiore certezza gli autori di questi gesti vigliacchi e crudeli. Allo stesso tempo, da sempre chiediamo che lo Stato si doti di una legge ad hoc per punire questo genere di reati e che preveda pene severissime, anziché affidarsi a una semplice ordinanza».

Anche la Lndc chiede pene più severe per chi si macchia di reati contro gli animali, una delle numerose promesse fatte sia durante la campagna elettorale che in seguito: «Su questo si è espresso qualche mese fa il Ministro Salvini, annunciando di avere in cantiere una proposta di legge per introdurre il reato di strage di animali proprio in riferimento agli avvelenamenti. Nella speranza che questa non sia una semplice boutade ma una intenzione vera e sincera, gli rivolgo un appello affinché questa legge diventi presto realtà. Come dimostrano i numerosi casi, non c’è davvero più tempo da perdere. Bisogna intervenire subito e bisogna controllare che le istituzioni locali poi agiscano come previsto dalle procedure».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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