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23 Settembre 2023
10:00

Cosa significa quando una farfalla si posa su di te?

Spesso le farfalle si poggiano sui nostri vestiti o direttamente sulla nostra pelle e una grande tradizione culturale ci ha fatto illudere che questo potesse assumere un senso per la nostra vita. In realtà, i biologi hanno chiarito che spesso questi contatti sono accidentali e che le farfalle non hanno per nulla intenzione di fare amicizia con noi.

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Le farfalle sono probabilmente fra gli insetti più apprezzati del mondo. Colorati, vivaci e leggiadri, i lepidotteri sono un sinonimo di bellezza e fragilità per diverse culture. I miti e le leggende che li avvolgono hanno in parte alimentato anche alcune credenze, facendoci credere per esempio che taluni loro comportamenti possono avere un significato diretto per il nostro prossimo futuro. Si dice per esempio che se una farfalla si posa su di una persona, questa avrà poco tempo per esprimere un desiderio per cercare così di realizzarlo. O ancora, qualora una farfalla azzurra dovesse posarsi sul grembo di una donna incinta, alcuni racconti narrano che il neonato sarà sicuramente di sesso maschile e che compirà grandi imprese.

Ovviamente, tutte queste credenze folkloristiche sono soltanto leggende, ciò che rimane di antiche tradizioni pagane che derivano direttamente dalla cultura greco-romana o orientale. I popoli antichi credevano infatti di saper interpretare i messaggi degli dèi partendo dell'analisi degli eventi naturali, fra appunto il movimento e il comportamento degli insetti. Eppure, esistono altre ragioni molto più attendibili che ci permettono di spiegare perché questi insetti possono essere attratti dalla pelle o dagli abiti per poi posarsi su una persona.

Come vedremo, è possibile spiegare perché i lepidotteri decidono di poggiarsi su di noi e su alcune persone più di altre. È importante però innanzitutto capire che non esiste alcun segreto mistico o spiegazione paranormale dietro questo fenomeno. Tutto è stato già ben descritto e compreso grazie alla scienza e alla biologia. E per quanto in alcune regioni del mondo si è ancora molto convinti che le farfalle siano in grado di determinare le sorti di un nascituro o permettano di comprendere lo stato di salute delle persone, la vera spiegazione è un'altra.

Questi insetti rispondono alla nostra presenza non tanto perché guidati da un eventuale intervento divino, ma per precise motivazioni biologiche, alcune abbastanza intuitive altre meno. Scopriamo quindi cosa significa quando una farfalla si posa su di una persona.

L'odore

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Il principale motivo che spinge molte farfalle ad avvicinarsi a noi deriva dal fatto che spesso ci scambiano per fiori. Il modo infatti con cui profumiamo la nostra pelle e i nostri vestiti, tramite essenze e oli di chiara provenienza vegetale, induce questi insetti a scambiarci con la loro fonte di cibo più importante. Spesso inoltre i nostri profumi contengono feromoni. Sostanze di origine animale e vegetale, che le stesse farfalle producono per comunicare con le altre specie, con le piante o con le proprie consimili.

I feromoni sono delle sostanze biochimiche, il più delle volte prodotte dalle ghiandole esocrine degli organismi viventi, che anche a basse o a bassissime concentrazioni hanno un forte impatto sul comportamentale degli insetti. Tra le tipologie di feromoni più comuni presenti in natura abbiamo per esempio quelli relativi all'evitamento, che spingono gli insetti ad allontanarsi da oggetti e animali per loro pericolosi, o i feromoni sessuali, utilizzati invece per comunicare ai potenziali partner l'intenzione di riprodursi.

Visto inoltre che gli insetti rispondono abbastanza velocemente ai feromoni, molte piante hanno deciso di produrre degli odori che li ricordano, per convincerli ad avvicinarsi e facilitare così l'impollinazione. E per questo motivo dunque se molti insetti sono attratti dai fiori o dai profumi che noi estraiamo dai loro petali.

Non dobbiamo però pensare che i feromoni capaci di attrarre gli insetti siano sempre piacevoli al nostro olfatto. Molte delle molecole presenti infatti in natura e che vengono utilizzate dalle piante per attrarre gli insetti ricalcano gli odori del loro cibo, a secondo delle specie. E tra questi odori ci sono anche alcune molecole che a noi esseri umani risultano assolutamente disgustose, come la putrescina.

Questa molecola infatti può essere emessa sia dalla carne putrefatta dei cadaveri che dai resti organici in decomposizione ed è anche una sostanza che dal punto di vista molecolare si avvicina moltissimo ad alcuni feromoni sessuali prodotti da diversi generi di lepidotteri e di ditteri, ovvero le mosche.

A differenza perciò di quello che veniva tramandato dai miti, possiamo dire che la maggioranza delle farfalle è attratta da noi per il nostro odore, non per la nostra virtù o fortuna. Un odore che dal punto di vista dei lepidotteri si rivela tuttavia un inganno, poiché non conduce a nessun rifornimento diretto di cibo. Non a caso infatti, dopo aver appurato che non siamo "commestibili" e che la nostra superficie non è colma di zuccheri e di nettare, le farfalle sfuggono dalla nostra pelle quasi subito.

Il colore

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I colori dei vestiti possono essere ulteriori importanti attrattori per le farfalle, visto che questi insetti sono particolarmente attratti soprattutto da quelle colorazioni che spesso sono presenti sui petali dei fiori che amano visitare.

Le magliette quindi più vistose, che presentano tonalità più accese e sgargianti, possono essere un elemento importante che spingono i lepidotteri a poggiarsi sui nostri corpi, soprattutto se questi vestiti o il nostro corpo sono stati cosparsi di profumi di chiara origine naturale.

Spesso infatti non c'è ne rendiamo conto, ma quasi tutti i nostri detersivi per lavare i vestiti presentano colori e fragranze che spingono i nostri capi a "risaltare" nello spazio vuoto, come degli enormi catarifrangenti posti ad indicare alle farfalle le nostre dimensioni e i nostri movimenti. Anche i luoghi particolarmente luminosi, inoltre, non fanno altro che accentuare questo effetto, visto che gli insetti impollinatori sono particolarmente sensibili alle radiazioni emesse dagli oggetti come riflesso rispetto alla calda luce solare.

Se siete quindi fra coloro che non apprezzano in generale il contatto con gli insetti, si consiglia di indossare capi particolarmente chiari o scuri, a secondo della stagione, per non attrarre su di voi i lepidotteri o altri generi di visitatori a sei zampe.

Il calore

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Talvolta può succedere che le farfalle primaverili, stordite dal freddo serale o della nottata appena trascorsa, apprezzino distendere le loro ali sotto al Sole, così da riscaldarsi e attivare il loro metabolismo più velocemente.

Visto però che in generale il freddo può disturbare questi animali anche nelle giornate più uggiose o umide della primavera, capita che questi insetti decidano di poggiarsi su superfici che percepiscono termicamente più calde rispetto al resto dell'ambiente circostante. E fra queste ci possono essere anche la superficie degli animali e degli esseri umani come la pelle, che emette una certa dose di calore in grado di riscaldarle dal freddo.

Il vento

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Il vento è uno dei pericoli più grandi per questi piccoli e delicati animali. Può infatti sballottarli fino alla morte e provocargli delle profonde ferite alle ali. Gli spostamenti d'aria, inoltre, non permettono alle farfalle di mantenere un assetto di volo costante né di raggiungere un punto prefissato senza venire prima trascinati via con forza.

Quando le farfalle percepiscono quindi dei minimi cambiamenti nelle condizioni atmosferiche dell'aria o cominciano a subire i primi effetti delle folate di vento hanno principalmente tre scelte. La prima prevede che raggiungano un nascondiglio che protegga il loro delicato sistema di ali dalla violenza del vento. Altrimenti raggiungono il suolo, dove cercano di trattenersi fra l'erba l'alta e i fiori, oppure ancora individuano un oggetto che gli fa da schermo. Questo può essere ovviamente una parete, un albero, ma anche un animale o un essere umano, che ha l'unica funzione di fungere da ostacolo al vento mentre la farfalla individua un rifugio più sicuro.

Questi comportamenti sono molto presenti soprattutto in quelle specie che, come il macaone (Papilio machaon) o le farfalle monarca (Danaus plexippus), oltre a possedere un apparato alare più sensibile al vento per via della sua maggiore grandezza, compiono anche medie o grandi migrazioni durante il corso dell'anno e sono soggetti a forti escursioni climatiche. Per una farfalla quindi essere in grado di poggiarsi sulla nostra pelle quando c'è brutto tempo può essere considerato un comportamento utile per superare le avversità metereologiche.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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