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Dromedario (Camelus dromedarius) e cammello (Camelus bactrianus) appartengono alla stesso famiglia, quella dei camelidi, e allo stesso genere, ovvero Camelus. Sono quindi animali strettamente imparentati tra loro e molto simili da un punto di vista biologico. Come accade quindi con cani e lupi, asini e cavalli e moltissimi altri animali, possono accoppiarsi tra loro e far nascere degli ibridi. L'animale nato dall'incrocio tra un dromedario e un cammello di solito ha un'unica grande gobba, a volte leggermente divisa, ed è spesso più grande di entrambi i suoi genitori. A loro volta, anche gli ibridi possono accoppiarsi e riprodursi nuovamente con un dromedario o un cammello.
Chi nasce dall'incrocio tra un cammello e un dromedario?
Non tutti sanno che questi due animali, presentando lo stesso numero di cromosomi e un'evoluzione per gran parte condivisa, sono interfertili e possono dare alla luce degli ibridi, che vengono gergalmente chiamati da alcuni allevatori come "cammelli dalla gobba e mezza".
La gobba di queste creature è infatti atipica. Essa ricorda molto la gobba del dromedario, ma presenta talvolta due punte caratteristiche, con una depressione centrale. Da qui l'origine del nome gergale dell'ibrido, che è presente soprattutto nelle regioni in cui queste due specie convivono e in alcuni paesi della vecchia Unione Sovietica, come il Kazakhistan.
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In questi paesi gli ibridi vengono allevati per ragioni strettamente pratiche ed alimentari. Il loro latte fermentato, lo shubat, viene molto apprezzato dalla popolazione, tanto che in alcune regioni rurali ha sostituito il latte vaccino per quantità di produzione, ed essendo questo animale adattato a varie tipologie di clima – da quelle estremamente fredde dell'Asia centrale a quelle più calde tipiche del deserto arabico – è considerato migliore rispetto alle specie genitrici.
Il servizio veterinario del Kazakhistan ha persino censito 32 tipologie diverse di cammelli ibridi, di cui una ventina sono allevati esclusivamente per finalità commerciali. Di norma però un maschio di cammello viene fatto riprodurre con un dromedario femmina, le cui figlie saranno incrociate a loro volta con altri cammelli. A differenza del mulo e del bardotto, gli ibridi dei camelidi sono a loro volta fertili e possono dare alla luce dei figli.
Gli ibridi di cammello e dromedario non sono stati tra l'altro scoperti di recente. Già secoli fa alcune popolazioni pre islamiche li avevano infatti rappresentati nei frontespizi dei loro templi.
Le differenze fra cammello, ibrido e dromedario
Le differenze fra questi tre animali non si limitano esclusivamente al numero e alla forma delle gobbe.
I cammelli, per esempio, sono molto più resistenti al freddo rispetto ai dromedari e il loro corpo è ricoperto di una pelliccia molto folta, che viene talvolta tosata in alcune regioni montuose dell'Asia centrale. I dromedari d'altro canto hanno meno bisogno di bere, sono più grandi dei cammelli, non presentano una folta pelliccia e producono molto più latte.
Dal punto di vista comportamentale, i dromedari sembrano essere più aggressivi dei cammelli durante la stagione degli amori, attaccando qualsiasi essere vivente che credono sia una minaccia. Affrontare un maschio adulto eccitato è infatti un grosso problema per gli allevatori, che sono talvolta costretti a castrare i giovani per poterli domare.
Gli ibridi dal canto loro prendono pregi e difetti dei genitori. Sono leggermente più piccoli dei dromedari, ma sono molto più resistenti e forti dei cammelli. La loro gobba assume una forma mista, che viene ben descritta dal loro nome, ma hanno bisogno di più attenzioni e maggiori risorse rispetto le specie genitrici, tanto da essere divenuti degli animali status symbol per alcuni allevatori kazaki.
Fra tutti, l'animale che presenta una struttura scheletrica più leggera rimane comunque il cammello, il quale presenta anche zampe maggiormente adattate a camminare su piani scoscesi. Le zampe dei dromedari invece si sono evolute per tenere il passo sopra la sabbia, tramite la comparsa di un cuscinetto plantare convesso e tondeggiante, che impedisce alla pianta del "piede" di scivolare di lato sopra terreni sabbiosi e scivolosi.
