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3 Novembre 2023
15:38

Continua il giallo della scomparsa di Hiro, il gatto di Nino Frassica: gli accusati si rivolgono agli avvocati

La scomparsa del gatto di Nino Frassica resta un mistero. Intanto, le continue accuse continue lanciate da Frassica e sua moglie Barbara Exignotis hanno smosso gli animi di coloro che continuano a sentirsi nominati come i responsabili di questa brutta storia.

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La storia del gatto Hiro, scomparso più di un mese fa dalla casa a Spoleto dove la famiglia Frassica soggiornava mentre l’attore interpretava il maresciallo Cecchini nella nuova stagione di Don Matteo, sta diventando sempre più un giallo tanto che addirittura la trasmissione La vita in diretta ha mandato un inviato direttamente sul posto per capire cosa stia succedendo. La situazione, infatti, si fa sempre più oscura e complessa mentre, come c'era da aspettarsi, nuovi protagonisti sono entrati a far parte della vicenda: gli avvocati.

Le accuse continue, finora tutte senza prove, lanciate dai social dalla moglie di Frassica, Barbara Exignotis, nei confronti di alcuni abitanti della cittadina umbra colpevoli a suo dire della scomparsa del gatto, hanno smosso gli animi di coloro che continuano a sentirsi nominati e descritti come i responsabili di questa brutta storia, davanti al mondo o quantomeno davanti ai follower della coppia.

Prima fra tutti ad agire nei confronti dei Frassica, la “famosa” vicina di casa indicata in vari video postati sui social come la prima responsabile della sparizione dell’amato gatto, per averlo cacciato da casa sua in malo modo dopo che il micio era entrato per sbaglio nell’abitazione dalla finestra. L’anziana, a detta di Exignotis, avrebbe fatto uscire il gatto dalla porta principale, anziché dalla stessa finestra, disorientandolo appositamente. Accuse finora mai provate, come ha chiarito alle telecamere de La Vita in Diretta l’avvocato che tutela la coppia di anziani spoletini, il quale nella diffida chiede che cessino le accuse diffamatorie che tanti problemi stanno creando ai suoi assistiti.

Ma a poco serve l’entrata in scena di avvocati e carte bollate, perché Exignotis non si rassegna, non tanto a non ritrovare il suo gatto come giustamente deve essere ma a continuare ad accusare tutti quelli additati fino ad ora come “i cattivi” della storia, complici nel rapimento del gatto Hiro. In un video, «la mia prima diretta su Instagram» dice, la moglie di Frassica si espone in un lungo monologo tra il serio e il faceto, dove racconta il dramma che la famiglia sta vivendo: subito rivolgendo un nuovo accorato appello alle persone che «detengono Hiro», perché lo curino e lo assistano adeguatamente, perché malato. Poi, dicendo di essere stata raggiunta dagli avvisi dei legali e affermando di essere stata registrata dai vicini.

Video, questi ultimi, a proposito dei quali ha chiesto scusa per le cose dette, confessando di prendere psicofarmaci e di bere perché «sono 32 giorni che non vedo Hiro e sono le uniche due cose che mi fanno andare avanti». Non solo, dice anche di più e cioè che dalla scomparsa del gatto tutto in casa è cambiato, i litigi in casa tra lei e Nino Frassica sono continui e tutti sono al limite dello stress.

Le parole di scuse, però, si intervallano con altre accuse, rivolte questa volta alla coppia che abita nella “casa maledetta”, persone definite da Exignotis «psicopatiche perché non amano gli animali», quelle che a detta della donna sarebbero “accumulatori seriali di gatti belli” e dove mamma e figlia avrebbero trovato peli di Hiro, ma non Hiro.

Tra i commenti c’è chi chiede nuovamente perché le forze di polizia non possono fare nulla, ma come aveva spiegato Frassica in un video precedente, quando appunto aveva dato la notizia che il gatto era «trattenuto in una casa in piazza Campello a Spoleto», non avendolo visto e non avendo prove per dimostrare quelle accuse, la denuncia può essere fatta solo per scomparsa e non di furto. A onor del vero, ci sono tante cose poco chiare e che dovrebbero essere meglio spiegate dalla coppia. Di certo, però, una cosa c'è: che la sempre più confusa situazione che si sta venendo a creare difficilmente porterà la vicenda verso la conclusione alla quale tutti dovrebbero ambire e cioè al ritrovamento del gatto. Conclusione che sembra invece essere sempre più avvolta nella nebbia delle polemiche, delle accuse, dei personalismi e del risvolto mediatico.

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Simona Sirianni
Giornalista
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