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19 Novembre 2023
14:00

Come riconoscere un pesce malato?

Riconoscere i sintomi delle varie malattie che possono colpire un pesce che abita un'acquario è molto utile per cercare di migliorargli la qualità di vita.

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I pesci domestici che abitano in un acquario possono ammalarsi a causa di svariate malattie o per colpa dello stress, ma visto che non emettono versi e non sono in grado di comunicare è difficile spesso interpretare il loro reale stato di salute. Fortunatamente per quelli che si trovano per la prima volta a convivere con dei pesci – come i pesci – rossi – le patologie che possono colpirli presentano sempre dei sintomi, che possono essere analizzati e vagliati dagli specialisti per determinare quali sono gli interventi idonei atti a migliorare la loro condizione fisica.

Le cause del malessere, ovviamente, possono essere innumerevoli, tra infezioni batteriche, fungine o virali, come anche squilibri alimentari. Fra i principali sintomi che però è possibile osservare fra le specie che solitamente vivono in vasche e acquari ci sono le pinne serrate, le pinne sfilacciate, un generale gonfiore del corpo dell'animale o occhi gonfi e sporgenti, il nuoto irregolare e alcuni comportamenti significativi che indicano una stanchezza acuta dovuta dalla malattia.

I pesci ammalati, inoltre, prediligono spesso stare sul fondo dell'acquario o respirano affannosamente vicino la superficie, quando non hanno anche la tendenza a strusciarsi sulle piante. Qualora siano stati attaccati dai parassiti è possibile anche osservare delle macchie sopra il loro corpo, così come gli stessi parassiti uscire dalle loro pinne o dalle loro cloache. Generalmente, di fronte a questi problemi, si rende necessario l'intervento di un veterinario specializzato, che oltre a dispensare consigli può anche somministrare farmaci in grado di aiutarli.

È bene tuttavia precisare che gran parte delle patologie citate in questo articolo sono spesso il frutto di una cattiva gestione dell'acquario e non tanto colpa di una sensibilità intrinseca degli animali. Per quanto infatti è possibile che un pesce possa ammalarsi naturalmente, la maggioranza delle malattie che colpiscono questi animali in un acquario hanno un origine antropica, visto che il loro ambiente naturale non è certamente una vasca stretta dalle pareti trasparenti, arricchita solamente da qualche elemento decorativo.

L'incuria umana è infatti il principale fattore che spinge diversi pesci ad ammalarsi e a morire. Ed è per questo che vi chiediamo di prestare una grande attenzione, qualora aveste deciso di tenere in casa questi meravigliosi animali, magari perché adottati o salvati da condizioni di cattività ben peggiori.

 Il pesce rimane immobile sul fondo senza nuotare

occhiata

Se il vostro pesce dovesse rimanere immobile per molti minuti sul fondale dell'acquario, senza compiere apparentemente neppure un movimento, probabilmente il Ph dell'acqua che state utilizzando potrebbe essere eccessivamente alto, creando delle notevoli difficoltà all'animale nella respirazione. In questi casi quindi è meglio abbassare il Ph dell'acquario, usando dell'acqua distillata o leggermente acida (Ph 6). Si ricorda, inoltre, che il Ph è quella grandezza fisica che indica l'acidità nelle soluzioni e che in generale l'acqua di rubinetto potrebbe non andare bene per molte specie.

Prima quindi di riempire il vostro acquario, ricordatevi di misurare e regolare l'acidità dell'acqua con un Phmetro, visto che specie diverse richiedono differenti concentrazioni di sali. Un pesce di acqua dolce, per esempio, morirebbe dopo pochi minuti dentro ad una vasca colma di acqua salata e, viceversa, un pesce abituato a vivere nella barriera corallina soffrirebbe qualora la sua casa venisse costantemente riempita con acqua dolce.

Ricordatevi, inoltre, di conoscere bene le specie che state inserendo in acquario. Alcune specie, infatti, prediligono per natura un acqua leggermente basica o nascondersi nel fondale, mentre altre – di fronte a una condizione di pericolo – possono difendersi scegliendo di rimanere immobili vicino il margine laterale dell'acquario. In altri casi invece l'acqua usata nella vasca potrebbe presentare un'altissima concentrazione di nitrato, la cui presenza può essere gestita andando a inserire dentro l'acquario delle piante galleggianti.

Il pesce ha le pinne chiuse o colme di ferite

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Nel caso in cui un pesce continui a nuotare tenendo le sue pinne vicino ai lati dell'addome, molto probabilmente sta soffrendo acuti livelli di stress, che lo portano a consumare notevoli quantità di energia e a essere costantemente stanco. È inoltre probabile che possa soffrire di qualche infezione interna, non ancora molto avanzata o che non ha ancora manifestato altri sintomi.

Nel caso in cui invece presenti dei punti di lacerazione, all'altezza delle pinne, è probabile che qualche altro compagno di acquario si sia azzuffato con lui e che le ferite riportate nel combattimento, oltre a renderlo menomato, se non sono già infettate siano in procinto di farlo. In questo caso, quindi, è necessario apportare una leggera modifica nella dieta del pesce, somministrandogli dei particolari integratori di recupero, e separarlo dal resto del gruppo, affinché possa rimettersi in sesto senza il rischio di subire nuovi attacchi da parte degli altri pesci.

Proprio per diminuire la possibilità che si azzuffino fra di loro, si ricorda inoltre che è meglio non inserire un numero elevato di pesci nell'acquario, poiché ciascun esemplare necessita di un proprio spazio vitale. Si sottolinea inoltre che all'aumentare della popolazione crescono anche le probabilità che i pesci patiscono eccessivamente stress di carattere sociale e ambientale. Sarebbe infatti opportuno non inserire specie predatrici all'interno di un acquario in cui sono presenti pesci più piccoli, oltre a garantire una certa privacy per quei pesci in fase di corteggiamento e deposizione delle uova. Durante questi periodi, infatti, molte specie sono più aggressive e vulnerabili e c'è sempre il pericolo che qualche individuo si faccia male durante dei scontri.

Il pesce presenta delle macchie bianche o dei strani vermicelli sulla superficie

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Wikimedia commons

Qualora ad occhio riusciste a intravedere delle macchie bianche sulle pinne di un pesce, state attenti perché questo è uno dei principali sintomi che l'esemplare soffre a causa di un parassita, che può rischiare di colpire anche i restanti abitanti dell'acquario. Per questa ragione, quindi, bisogna agire subito, isolando l'animale e contattando il veterinario per migliorare le sue condizioni di salute.

Di solito i pesci colpiti da molto tempo dalle infezioni presentano anche delle macchie lungo il corpo, sintomo di un generale indebolimento del sistema immunitario. I casi più gravi sono però quelli causati dai parassiti animali (come le planarie e i vermi dal nome Camallanus) e dai funghi, solitamente del genere Achlya, Saprolegnia o Dictyucus. In questo caso, bisogna somministrare degli integratori specific, in grado di uccidere i parassiti e di combattere l'infestazione.

Spesso questi parassiti raggiungono l'acquario tramite l'acqua o perché sono state introdotte delle specie (piante e animali) già in origine infestate.

Il pesce nuota in maniera irregolare

Nel caso uno dei vostri pesci dovesse cominciare a nuotare in maniera irregolare, è molto probabile che soffra di una qualche forma di intossicazione alimentare, provocata da sostanze minerali che hanno raggiunto accidentalmente la vasca, come il cloro, il ferro o il rame. Questi metalli infatti interagiscono negativamente con il sistema nervoso dei pesci, inducendoli a muoversi a scatti, come se il loro cervello si accendesse a intermittenza. 

Questo fenomeno inoltre si osserva anche quando c'è una grave carenza di ossigeno nell'acquario ed è dunque sintomo di un inizio di asfissia. Per arginare questo problema, potete immediatamente spostare gli animali in un altro recipiente e riempire la prima vasca con nuova acqua ricca di ossigeno, mentre sistemate lo spraybar o il classico aeratore.

Cosa fare quando il pesce boccheggia vicino la superficie?

Quando un pesce presenta le branchie arrossate o boccheggia vicino alla superficie, la situazione può peggiorare abbastanza velocemente perché l'animale potrebbe essere stato colpito da un'infezione branchiale che gli impedisce di respirare correttamente. Anche in questo caso bisogna urgentemente isolare l'animale in una vasca personale, riempita di acqua ossigenata, chiamare il veterinario e fornirgli dei farmaci, in grado di contrastare l'infezione.

Qualora però i pesci beccati a boccheggiare vicino la superficie siano molti, molto probabilmente la colpa è legata sempre alla scorretta ossigenazione dell'acquario. Troppo o poco ossigeno possono infatti risultare fatali a questi animali, quindi si consiglia di usare delle alghe unicellulari per ossigenare al meglio l'acquario, nel caso in cui non volete spendere molta energia per alimentare il vostro aeratore.

Il pesce non mangia più

Se il vostro pesce non dovesse mangiare più, sono molteplici le cause che potrebbero essere responsabili di questo comportamento. Per esempio, l'animale potrebbe essere in procinto di deporre le uova, potrebbe essere in procinto di cambiare sesso, stare male o anche star tentando di ambientarsi e di studiare bene il nuovo ambiente. Spesso, inoltre, i pesci sono abbastanza abitudinari, quindi quando si cambia la marca del mangime possono passare anche alcuni giorni prima che comincino ad abituarsi al gusto del nuovo cibo.

I pesci soffrono anche di costipazione. Dopo grandi abbuffate, possono infatti avere dei piccoli problemi intestinali, che li rende stitici finché non si liberano definitivamente dei resti di ciò che avevano mangiato. Alcune tipologie di cibo possono inoltre portare i pesci a produrre grandi quantità di gas intestinali, che li spingono a soffrire di problemi di galleggiamento. In questo caso, quindi, per premunirsi, i pesci decidono di non mangiare più, finché non si liberano definitivamente del gas in eccesso.

Nei casi però più estremi, qualora i pesci non mangino per giorni, molto probabilmente a causare l'inappetenza è qualche parassita intestinale, oltre a frequenti casi di anemia che inducono gli esemplari più anziani a lasciarsi morire lentamente per consunzione. Per migliorare le loro condizioni di salute, si può eventualmente cambiare mangime, sottoporre i pesci a una cura, porli in un altro acquario e chiamare il vostro veterinario di fiducia.

Il pesce cerca di grattarsi, strusciando contro la superficie dell'acquaio o contro la vegetazione

I parassiti che si attaccano tra le scaglie dei pesci gli provocano un grande prurito e per questa ragione gli individui colpiti cercano di toglierseli via di dosso, usando sia la superficie che i vari elementi decorativi presenti dentro l'acquario, tra cui anche la vegetazione. Ovviamente, più l'acquario sarà infestato, più i pesci saranno colpiti da questi parassiti, con un conseguente peggioramento delle loro condizioni di salute.

Per fortuna esistono diversi prodotti in grado di liberare questi animali da questi particolari parassiti. Il loro funzionamento è abbastanza semplice. Mangiando questi prodotti, i pesci assimilano delle sostanze urticanti che danno fastidio ai parassiti, tanto da indurli a staccarsi dalle scaglie o dalle branchie nell'arco di poche ore.

Il pesce presenta caratteristiche fisiche alterate e sembra andare "a pezzi"

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Qualora il pesce presenti uno qualunque di questi sintomi (corrosione delle pinne, piaghe aperte e sanguinolenti, idropisia, in cui il pesce presenta un addome gonfio, squame sollevate, offuscamento degli occhi, protrusione oculare) probabilmente è stato colpito da una grave infezione batterica, che può anche condurlo alla morte per setticemia.

Gli animali che presentano questi sintomi rischiano di morire improvvisamente anche nell'arco di poche ore, quindi in questi casi è davvero urgente prendersene cura contattando al più presto un veterinario specializzato.

Pesci con problemi di galleggiamento

Spesso i pesci che non riescono a nuotare bene o che nuotano solo da un lato hanno problemi alla vescica natatoria, quell'organo che gli consente di nuotare in maniera efficace mantenendo l'equilibrio.

I problemi che affliggono questo particolare organo sono diversi, ma in linea generale possono essere provocati da disturbi alimentari o da alterazioni che colpiscono altri organi. Per esempio, quando i pesci mangiano troppo velocemente o assimilano aria tramite la bocca, rischiano di far gonfiare l'intestino e di fargli occupare maggiore spazio nell'addome, provocando un "danno" alla vescica natatoria, costretta a restringersi.

Alcuni parassiti e le cisti ai reni possono provocare un'infiammazione generale di questo organo, che rischia così di non svolgere più le sue funzioni. Poiché lo stomaco e l’intestino ingrossati sono tra le ragioni più comuni per cui la vescica natatoria comincia ad avere problemi, la prima azione che si deve seguire per permettere al pesce di galleggiare in maniera normale è quello di non nutrirlo per almeno 3 giorni. In questo modo infatti gli organi gastrointestinali perderanno le loro dimensioni, consentendo alal vescica natatoria di assumere le dimensioni di partenza.

Per combattere i parassiti intestinali, invece, basta fornire all'animale con l'approvazione dei veterinari degli integratori antiparassitari o un antibatterico specifico, così da aiutarlo ad espellere tutti gli organismi che gli provocano i disturbi.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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