Chi è il clamidosauro, la lucertola australiana con il “mantello” mostrata in questo video

La strana lucertola mostrata in questo video è un clamidosauro, un rettile endemico del nord dell’Australia, noto per il particolare collare che usa per sembrare più minaccioso. Questo curioso animale risulta, però, per lo più innocuo per gli esseri umani.

2 Febbraio 2024
16:07
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Nel video in alto si vede una bizzarra lucertola inseguire ed arrampicarsi su di un ragazzo, per poi fuggire e nascondersi tra la vegetazione: si tratta di un clamidosauro (Chlamydosaurus kingii), un rettile lungo fino a 90 cm, diffuso nell'Australia settentrionale e in Nuova Guinea, noto per il particolare collare che usa per sembrare più minaccioso e da cui prende il nome. Clamidosauro, infatti, significa “lucertola con il clamide”, un un tipo di mantello corto e leggero dell’epoca greco-romana, per via della forma che ha il collare quando è chiuso e ripiegato sul collo dell’animale.

Questa struttura viene aperta grazie a delle spine di cartilagine che ne conferiscono rigidità quando l’animale si sente minacciato, per sembrare quindi più grosso, per risolvere dispute territoriali o per attirare il partner durante il corteggiamento. Il clamide può arrivare fino a 25 cm di diametro ed ha un colorito molto vivo rispetto al resto del corpo della lucertola grazie ai numerosi vasi sanguigni che lo attraversano. Nei maschi è particolarmente acceso e può variare dal giallo-arancio al rosso.

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Nel video è possibile vedere un esemplare esibire proprio questo comportamento: non è raro che un clamidosauro infastidito dispieghi il clamide e inizi ad inseguire l’avversario con la bocca aperta, correndo sulle sole zampe posteriori per sembrare più minaccioso. Può anche emettere dei sibili come segno di avvertimento ma, al contrario di quanto alcuni pensano, non è velenoso, anzi, risulta essere praticamente innocuo per gli esseri umani.

Questa diceria potrebbe aver avuto origine grazie al celebre film di Steven Spielberg Jurassic Park: il collare del clamidosauro ha infatti ispirato la ricostruzione (fantasiosa) del Dilophosaurus, che può essere visto spruzzare un liquido tossico proprio aprendo la sua cresta. In realtà i dilofosauri non erano né velenosi, né provvisti di collare, erano di taglia ben superiore a quanto mostrato e il richiamo al clamidosauro è di pura fantasia, non essendo questi animali legati in nessun modo.

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I clamidosauri abitano principalmente le regioni settentrionali dell'Australia e del sud della Nuova Guinea, in habitat umidi caratterizzati dalla presenza di molta vegetazione e solo più raramente in zone desertiche. Sfruttano la loro agilità per saltare agilmente tra i rami, dove trascorrono la maggior parte del tempo, avventurandosi a terra solo alla ricerca di cibo o per risolvere conflitti territoriali. Come molte lucertole sono carnivori e si nutrono principalmente di larve ed insetti, ma occasionalmente anche di ragni, altre lucertole e piccoli mammiferi come i topi.

Un’altro comportamento che hanno in comune con molte lucertole è quello di crogiolarsi al sole, solitamente al mattino, distesi sui rami degli alberi, per regolare la propria temperatura corporea, che dipende principalmente dall’ambiente esterno. Tuttavia, possono sfruttare anche il clamide ricco di vasi sanguigni per la termoregolazione. La temperatura esterna non influenza solo gli adulti ma anche i piccoli nelle uova: queste vengono infatti deposte in nidi sotterranei in zone soleggiate e il sesso dei nascituri è determinato proprio dalla temperatura. Se questa è compresa in un intervallo che va dai 29 ai 35°C ci sarà un numero uguale di maschi e femmine, altrimenti se superiore o inferiore l’intera nidiata sarà composta da esemplari di sesso femminile.

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Yuri Digiuseppe
Redattore
Classe '94, appassionato di animali e scienze sin da piccolissimo, sono un naturalista di formazione, specializzato in paleontologia e divulgazione. Mi è sempre venuto spontaneo spiegare agli altri le bellezze della natura e passare intere giornate ad osservare piante e animali di ogni tipo ovunque andassi, per poi tornare a casa e disegnarli. Vorrei contribuire ad avvicinare il pubblico all'ambiente ed essere parte di una ritrovata armonia uomo-natura, per il bene e la salvaguardia di ogni specie.
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