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23 Agosto 2023
16:34

Cagnolina muore dopo aver mangiato bacche di Cycas: L’esperta: «Non c’è antidoto»

La Cycas, così come molte altre piante ornamentali, è tossica e può costituire un serio pericolo per i nostri amici a quattro zampe. Vediamo cosa fare in caso di avvelenamento e come prevenire tristi incidenti come quello della cagnolina Wave.

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Ludovica Russo, pet mate della cagnolina Wave, ha scritto a Kodami per mettere in guardia gli altri compagni di cani e gatti sulla pericolosità di alcune piante tossiche come le Cycas, piuttosto comuni nei giardini pubblici e privati. La sfortunata Labrador dopo aver ingerito parti della pianta purtroppo non ce l’ha fatta ed è morta in seguito alle complicazioni per l'intossicazione.

«Io ero in Indonesia quando è successo – ci racconta Ludovica – Mio padre, che è medico, era in Calabria e Wave era da sola con mia madre in villeggiatura a San Felice Circeo [nel Lazio n.d.r.] dove ha mangiato le bacche cadute da una pianta di Cycas. Mia madre se n’è accorta solo dopo, quando il cane ha iniziato a stare male, con dissenteria e vomito. È lì che mia madre ha notato le bacche sgranocchiate che erano ancora visibili. Abbiamo immediatamente portato Wave in una clinica veterinaria di Latina per fare gli accertamenti, ma nessuno degli esperti che abbiamo contattato sapeva della pericolosità della Cycas».

Cycas è un genere di piante che comprende circa un centinaio di specie differenti, di cui alcune comunemente usate come piante ornamentali. Possono sembrare a primo sguardo simili alle palme ma si tratta di piante molto più antiche, affini alle conifere, che ricoprivano la Terra anche prima della comparsa dei dinosauri. Sono piante tossiche e dioiche, ovvero presentano individui maschi e femmine, e ad essere i più pericolosi sono proprio i frutti carnosi simili a bacche presenti nei coni femminili dopo la fecondazione, che avviene in seguito all’impollinazione ad opera del vento o di alcuni insetti. Ed è proprio sgranocchiando questi frutti che la cagnolina Wave si è avvelenata.

«Dopo aver letto le informazioni su questa pianta su internet – continua Ludovica – tutti si sono allarmati. Wave è stata ricoverata per cinque giorni a Latina e sembrava essersi ripresa grazie alle medicine e agli antibiotici, ma dopo qualche giorno che era tornata a casa ha smesso di mangiare e presentava sangue nelle feci. L’unica cosa che ci era rimasta da fare era portare Wave al Centro Veterinario Gregorio VII di Roma per un trapianto di plasma, ma dopo due giorni di trasfusioni è morta per arresto respiratorio. Ci hanno detto che anche se fosse sopravvissuta avrebbe riportato dei seri danni permanenti che ne avrebbero compromesso la salute per sempre».

Ludovica ha deciso di diffondere la notizia dell’accaduto anche tramite un post di Instagram, per sensibilizzare gli altri sul pericolo delle piante potenzialmente mortali per i cani. Infatti, la maggior parte delle piante che comunemente abbiamo in giardino e anche molte delle specie che consumiamo abitualmente sono parzialmente o completamente tossiche e possono essere molto pericolose se ingerite sia da noi esseri umani che dai nostri amici a quattro zampe. Tra queste abbiamo, oltre alle Cycas, monstere, ciclamini, stelle di Natale, oleandri e molte altre piante esotiche, ma anche solanacee comuni come pomodori e patate.

Cosa possiamo fare, quindi, in caso di avvelenamento? Lo abbiamo chiesto a Maria Mayer, veterinaria esperta nella nutrizione di cani e gatti e membro del comitato scientifico di Kodami: «Nel caso del Cycas non esiste un antidoto e l’unica alternativa è una terapia di supporto, quindi è importante prevenire. La cosa più semplice è non avere in casa piante potenzialmente pericolose, ma è anche importante monitorare la sintomatologia del cane. Esiste un motivo se il cane cerca dell’erba o un’alternativa simile: mangiare materia vegetale è, per questi animali, un meccanismo per purgarsi ad esempio a causa di coliche. Un cane sano non cerca di mangiare l'erba, quindi, se il nostro lo fa, potrebbe avere dei problemi come infiammazioni intestinali acute o croniche. È fondamentale controllare questi comportamenti anche perché se l’animale non trova vegetali a disposizione in cerca di un’alternativa potrebbe ingerire del tessuto come il cotone, con delle conseguenze molto serie».

Cycas femmina
cono femminile di Cycas con frutti

Sembra quindi che la miglior cura per l’avvelenamento da Cycas sia la prevenzione, ma cosa si deve fare, invece, dopo che il cane ha ingerito questa pianta? «Sicuramente la prima cosa da fare è telefonare ad una clinica veterinaria – continua Mayer – ma è importante intervenire tempestivamente per evitare l’assorbimento delle tossine. Se questa fosse troppo lontana è possibile indurre il vomito, anche a casa, e il metodo più semplice e sicuro è quello di utilizzare dell’acqua ossigenata».

Se interveniamo tempestivamente possiamo, quindi, salvare la vita al nostro amico a quattro zampe anche in caso di avvelenamenti gravi e senza antidoto come quelli da Cycas. In ogni caso è importante monitorare i comportamenti del cane ed informarsi sulle piante prima di portarle in casa. Un buon consiglio è quello di portare sempre un flacone di acqua ossigenata con sé, utile sia in caso di ferite da disinfettare che per indurre l’animale al vomito in caso di avvelenamento.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Yuri Digiuseppe
Redattore
Classe '94, appassionato di animali e scienze sin da piccolissimo, sono un naturalista di formazione, specializzato in paleontologia e divulgazione. Mi è sempre venuto spontaneo spiegare agli altri le bellezze della natura e passare intere giornate ad osservare piante e animali di ogni tipo ovunque andassi, per poi tornare a casa e disegnarli. Vorrei contribuire ad avvicinare il pubblico all'ambiente ed essere parte di una ritrovata armonia uomo-natura, per il bene e la salvaguardia di ogni specie.
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