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Erba alta in città con lo sfalcio ridotto per salvaguardare biodiversità e promuovere i servizi ecosistemici. È questo l'intento del progetto promosso in città dal Comune di Milano in 54 aree della città.
In queste zone selezionate le potature vengono eseguite con un numero di tagli inferiore rispetto al resto del verde cittadino, in questo modo le piante che compongono il prato di riescono a completare il loro ciclo vegetativo fino alla fioritura e alla produzione di seme. Lo spiega a Kodami Elena Grandi, assessora all'Ambiente: «È una sperimentazione. Ci aspettiamo che in questi luoghi aumenti la biodiversità e che un maggior numero di animali, sia insetti che piccola fauna, trovi casa e possa più facilmente vivere e riprodursi».
A causa dell'urbanizzazione molte specie hanno subito gravi danni e tra queste rientrano anche impollinatori come le api selvatiche. Tuttavia una soluzione esiste secondo la scienza: aumentare gli spazi verdi soprattutto nelle grandi città come il capoluogo lombardo, dove le aree lasciate alla natura scarseggiano. «Un'iniziativa che va a spostarsi quella dell'erba alta è proprio quella in favore delle api – sottolinea Grandi – nei Giardini Lea Garofalo abbiamo installato alcune strutture, chiamati hotel per le api solitarie». Si fa presto infatti a parlare di api, a comporre questa grande famiglia di imenotteri sono almeno 5.700 specie diverse, tra cui la domestica (Apis mellifica), i bombi e molti altri. Da qui l'importanza di preservare anche le api selvatiche, non solo quelle domestiche utili all'uomo per la produzione di miele.
Servono quindi luoghi in cui questi insetti impollinatori possano nidificare e svernare, a seconda delle stagioni, che però a causa dell'urbanizzazione sono sempre più difficili da trovare in città.
Investire su questi progetti non significa solo dare un aiuto alla biodiversità urbana, ma anche ai cittadini stessi, fornendo loro una quantità di servizi ecosistemici, cioè quel complesso di servizi che i sistemi naturali generano a favore delle persone. L'erba più alta non è solo l'habitat di insetti e piccoli mammiferi, ma contribuisce anche a mitigare gli effetti delle ondate di calore estivo e a ridurre gli inquinanti atmosferici.
«Sappiamo che l'erba alta in città preserva la varietà biologica, ma è utile anche a migliorare la qualità dell’aria e a mitigare l'effetto del calore – ricorda l'Assessora – Anche se per il momento l'iniziativa riguarda circa il 5% della totalità delle aree verdi, ci aspettiamo di vederne i primi effetti».