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13 Gennaio 2024
9:17

Al via nelle scuole un progetto per la prevenzione delle zoonosi parassitarie

Parte dalle Università di Sassari e Messina un’iniziativa per educare i bambini delle scuole primarie a conoscere ed evitare le infezioni da parassiti degli animali, trasmissibili agli umani. L’esperto: “Problemi causati dall’uomo, per questo è importante formare le nuove generazioni”.

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Foto di Varcasia, Sanna, Nobile

Cartoni animati, video e fumetti per far capire ai bambini che cosa sono i parassiti che possono infestare i loro amati animali e come evitare che questi “super cattivi” possano diffondersi e fare ammalare anche gli umani.

Saranno questi gli strumenti di “edutainment”, che coniugano educazione e intrattenimento,  a supportare i momenti formativi previsti per le scuole da “Carefree with our pets”, l’iniziativa che parte in questi giorni nelle due isole. Ideato dai ricercatori delle le unità di Parassitologia Veterinaria Università di Sassari e Messina, il progetto è vincitore di un bando Prin Pnrr 2022 finanziato dal Ministero dell’Università della Ricerca e dall’Unione Europea nell’ ambito degli investimenti previsti dallo strumento Next Generation EU. Il piano prevede che per i prossimi due anni le due università lavorino assieme, con l’obiettivo di prevenire e sconfiggere le zoonosi parassitarie, tra le quali l’echinococcosi cistica, infezione che continua ad essere presente nelle campagne sarde e siciliane, trasmessa dal cane all’uomo.

Gli altri endoparassiti che più comunemente possono essere trasmessi da cani e gatti all’uomo sono gli ascaridi, gli ancilostomidi, gli strongiloides e la giardia.

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Immagine di Dipylidium caninum. Foto di Varcasia, Sanna, Nobile

«La partnership con Messina è nata perché Sardegna e Sicilia sono due regioni che storicamente hanno problemi di zoonosi importanti– spiega a Kodami Antonio Varcasia, professore ordinario, docente di Parassitologia e malattie parassitarie degli animali all’Università degli Studi di Sassari – In particolare in queste regioni è endemica l’echinococcosi cistica: i comuni di Orune e Bitti sono i luoghi in Europa con la più alta incidenza umana di questa malattia. Si tratta di una parassitosi nella quale c’è una trasmissione dall’animale all’uomo. Sono problemi che avvengono sempre a causa nostra – specifica Varcasia –, i cani e i gatti sono animali addomesticati e dovrebbe essere l’uomo a prendersi cura di loro. Quando non lo fa, o ci sono problemi di randagismo, oppure sono proprio i proprietari che non li curano. Loro si ammalano esattamente come noi e alcune malattie possono trasferirsi dall’animale all’uomo. Per questo è importante parlare con i bambini e spiegare loro che non sono gli animali ad essere sporchi e contagiosi, ma molto spesso è l’uomo che ha sbagliato qualcosa»

L’altro aspetto importante sul quale verterà il progetto educativo è l’importanza di evitare le contaminazioni che derivano dalla dispersione sul territorio delle deiezioni canine. Da uno studio scientifico è emerso che la città di Sassari è tra tra le più contaminate d’Italia di materia fecale prodotta dagli animali da compagnia. La fecalizzazione ambientale della città sarda è risultata pari al 90.2% delle aree esaminate da un precedente progetto di ricerca, decisamente notevole a confronto con studi simili condotti a Messina (57,1%) e Milano (86,8%) che hanno riportato livelli di contaminazione fecale inferiori, e seconda solo a Napoli (98,6%) in questa speciale classifica.

«Questo dato non ci rende certo onore – sottolinea il docente universitario – perché si tratta di deiezioni lasciate sul suolo dai proprietari degli animali. Questo ha un impatto non solo ambientale e igienico, ma presenta importanti implicazioni sanitarie: abbiamo visto che una percentuale molto alta di queste feci è contaminata da parassiti. Su questo tema verificheremo gli effetti del progetto tra qualche anno, per vedere se le cose saranno cambiate. Faremo uno studio sulla fecalizzazione ambientale e cercheremo di individuare le aree verdi frequentate dalle famiglie con bambini che possono essere interessate da questa contaminazione. È facile che i bambini giochino con la terra e poi mettano le mani in bocca rischiando di infettarsi.  Una delle azioni principali – continua Varcasia- sarà proprio quella di insegnare alle nuove generazioni che rischi si corrono a non raccogliere dal suolo i bisogni dei propri cani. I bambini assorbono facilmente le informazioni che vengono loro fornite. I ricercatori saranno impegnati nella difficile missione di tradurre in parole e concetti semplici i potenziali pericoli che possono derivare dalla convivenza con i loro pet. Utilizzeremo cartoni animati e fumetti per trasmettere loro una serie di raccomandazioni da mettere in pratica con i loro cuccioli. Saranno poi loro stessi, che apprendono facilmente e riportano a casa quanto imparato, a riprendere il padre che, per esempio, non raccoglie da terra gli escrementi del loro cane».

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Università di Sassari

Le scuole coinvolte nel progetto saranno quelle delle aree urbane, suburbane e rurali di tutta l’isola. Ad essere attivi nella formazione diretta saranno tre strutturati dell’unità di Parassitologia veterinaria, oltre a una decina di specializzandi. Inoltre è previsto un bando per due assegni di ricerca, i cui vincitori lavoreranno a tempo pieno per il progetto. Tra le iniziative pubbliche previste, oltre alla diffusione dei contenuti tramite i social e la stampa, sarà organizzato un convegno pubblico aperto a docenti e operatori, e seminari di formazione per i medici veterinari.

Infine, grazie alla collaborazione con gli ospedali didattici veterinari dei Dipartimenti di medicina veterinaria delle Università di Sassari e di Messina, tutti gli studenti che parteciperanno al progetto avranno la possibilità di usufruire di una visita gratuita per i loro amici animali.

«Tutto ciò che noi divulgheremo in Sardegna – specifica Varcasia – sarà speculare in Sicilia, i format dei contenuti saranno gli stessi anche per loro. Inoltre, trattandosi di un progetto di rilevanza internazionale abbiamo aperto anche una collaborazione con le Università di Cambridge e della Costa Rica, dove si svolgeranno iniziative simili alle nostre, quindi tutti i materiali prodotti sono stati realizzati anche in inglese e in spagnolo. Sappiamo che per uscire dalle zoonosi la prevenzione è fondamentale- conclude –  e puntiamo molto sull’efficacia di questa forma di educazione».

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Ricercatrice Università di Sassari. Foto di Varcasia, Sanna, Nobile
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Daniela Scamuzzi
Giornalista
Sono giornalista professionista, vivo e lavoro tra Roma e la Sardegna, terra delle mie origini. Mi occupo da anni di salute, ecologia e welfare per agenzie di stampa, televisione, periodici. Amo la natura, sono vegetariana, credo e mi impegno per un mondo che finalmente impari a rispettare realmente la vita degli animali e la loro libertà.
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