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30 Novembre 2023
15:47

A Elmas vietati i palloncini per tutelare le tartarughe marine

Niente più palloncini colorati in volo, in occasione di feste e ricorrenze, nel territorio della città sarda. La sindaca Orrù: «Dobbiamo sensibilizzare i cittadini ad un uso consapevole delle microplastiche, dannose per l’ambiente e per le gli animali».

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Dopo i comuni costieri di Olbia e Stintino anche Elmas, in Sardegna, ha vietato il  rilascio di palloncini in gomma a tutela dell'ambiente.

In linea con il grido di allarme lanciato da tempo dalle campagne delle associazioni Marevivo e Plastic Free, anche la città in provincia di Cagliari, sede del principale aeroporto dell’isola, ha deciso di dire basta alle dispersione delle microplastiche nei mari e di tutelare la vita degli animali marini che se ne cibano in maniera inconsapevole.

Secondo l’ordinanza emanata in tutto il territorio comunale, «in occasione di eventi pubblici, feste, ricorrenze o manifestazioni pubbliche e private, anche sportive» viene istituito «il divieto di rilascio di palloncini in gomma, o materiale similare, anche se biodegradabili, idonei a disperdersi senza controllo nell’ambiente, e riempiti con gas più leggeri dell’aria, senza qualsiasi apposizione di un oggetto di peso sufficiente ad impedirne la dispersione nell’aria». Un divieto che è stato esteso anche a «nastri colorati, lanterne cinesi, e ad altri dispositivi aerostatici idonei a disperdersi senza controllo nell’ambiente». Per i trasgressori è prevista una sanzione amministrativa da 25 euro a 500 euro, come stabilito dall’art. 7 bis del D.lgs. 18 agosto 2000, n. 267.

Promotrice dell’iniziativa la sindaca di Elmas Maria Laura Orrù, nata in Olanda da padre sardo, campionessa mondiale di pattinaggio a rotelle in linea, ingegnere e architetto, che ha messo tra le priorità della sua azione amministrativa, sin da quando era consigliere, ambiente e sostenibilità.

«Noi abbiamo pensato di fare questa ordinanza nell’ambito di un lavoro di sensibilizzazione generale all’utilizzo della plastica, soprattutto delle microplastiche, che sono quelle poi più dannose – spiega a Kodami la sindaca – Perché dai vari studi che sono stati realizzati, uno degli elementi emerso in maniera più importante è che i pesci, ma soprattutto le tartarughe marine, non riconoscono più il plancton dalle microplastiche e, mangiandole, queste diventano un problema sia per loro, sia per l’essere umano, perché quello che è stato riscontrato da diversi studi è che addirittura nella placenta delle donne ci sono presenze di microplastiche che vengono poi trasferite anche ai bambini che nascono. Questo è un problema doppio quindi, da qui la necessità di portare avanti una sensibilizzazione importante per azioni come il semplice rilascio di palloncini. Questo sembra un atto innocuo e anche un po’ romantico, però poi il palloncino vola in aria e finisce in mare, nelle lagune e diventa un problema per l’ecosistema. Abbiamo quindi pensato in maniera ferma di realizzare questa ordinanza perché abbiamo un ruolo che è anche di educazione come amministrazione, per far capire alle persone che il palloncino si può magari utilizzare, ma non gonfiato con l’elio che lo fa volare, bensì con l’aria e poi, una volta che si è finito di giocare, lo si smaltisce in maniera adeguata».

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La sindaca di Elmas Maria Laura Orrù

Secondo uno studio pubblicato da Ocean Conservancy, i palloncini sono al terzo posto tra i rifiuti più pericolosi per foche, tartarughe e uccelli marini. La University of Tasmania ha verificato che la plastica morbida che li compone, se ingerita da un animale, ha 30 volte più possibilità di ucciderlo rispetto alla plastica dura come quella delle bottiglie. Si tratta quindi di una minaccia molto più frequente di quanto non si immagini: i pezzi di palloncino costituiscono l’80% dei rifiuti trovati all’interno dello stomaco delle tartarughe marine analizzate nell’ambito di un progetto di ricerca realizzato dall’Università di Wales Swansea (Regno Unito).

Niente più lancio di palloncini colorati da parte di bambini e adulti quindi, per salvare le vite di questi animali marini, anche nel mare di Elmas. Ma gli abitanti come hanno reagito a questo a questo insolito divieto?

«I cittadini hanno preso bene questa iniziativa- risponde Maria Laura Orrù – trovo una comunità sempre più sensibile ai temi ambientali e soprattutto nelle nuove generazioni c’è un’attenzione molto profonda. Noi abbiamo ascoltato molto queste nuove generazioni che cercano sempre più di sollecitare le istituzioni affinchè prendano provvedimenti seri in termini di tutela dell’ambiente e del territorio, e anche attraverso un atto che sembra piccolo, come una semplice ordinanza, si lanciano dei messaggi molto importanti. Da un lato c’è una bella componente di persone molto sensibili ai temi del rispetto ambientale, poi ci sono ancora delle persone che magari non hanno approfondito le ricerche, non sono a conoscenza di tutti i danni che possono causare le microplastiche e sottovalutano, ma io credo che pian piano, lavorandoci sopra, tutti comprenderanno la bontà dell’azione e spero che tanti altri comuni agiscano in questo senso». La prima cittadina di Elmas spiega di aver condiviso questo messaggio con tutte le associazioni locali e con il parroco cittadino, che, dice: «Ha apprezzato particolarmente l’ordinanza, come persona molto sensibile ai temi ambientali. Spesso queste iniziative con i palloncini vengono prese per battesimi, matrimoni, qualche volta anche per i funerali, e quindi avere anche il supporto della parrocchia era molto importante».

plastica tartarughe

Questa non è l’unica azione a favore dell’ambiente e degli animali promossa dal comune. È stato istituito un assessorato specifico al benessere animale per rispondere alle esigenza di chi ha animali domestici per migliorare la convivenza con loro e l’ambiente. «L’assessorato al benessere animale era nel nostro programma elettorale – spiega Orrù – e quando sono diventata sindaca ho fatto sì che una delle deleghe fosse proprio destinata a questo scopo. Nella nostra comunità ci sono moltissime persone che hanno animali domestici, cani e soprattutto gatti. Attraverso la nostra associazione “Fierogatto” abbiamo messo da parte delle risorse per fare campagne di sterilizzazione sia per i cani che per i gatti, quindi abbiamo creato anche una nuova area cani in una zona del paese e poi abbiamo migliorato con le risorse disponibili quella già esistente. Abbiamo anche una laguna dove capita spesso che ci siano colonie feline, magari alcune ancora non riconosciute, ma anche in questo caso nel percorso di riconoscimento della colonia felina è necessario far sì che gli animali possano vivere bene e, grazie all’associazione che fa questo lavoro, riusciamo anche ad occuparci degli animali randagi».

Dalle tartarughe agli animali domestici, essere attenti al loro benessere si può e si deve, che gli altri comuni prendano esempio.

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Daniela Scamuzzi
Giornalista
Sono giornalista professionista, vivo e lavoro tra Roma e la Sardegna, terra delle mie origini. Mi occupo da anni di salute, ecologia e welfare per agenzie di stampa, televisione, periodici. Amo la natura, sono vegetariana, credo e mi impegno per un mondo che finalmente impari a rispettare realmente la vita degli animali e la loro libertà.
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