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9 Aprile 2024
15:58

Viveva in un recinto legato a un albero: ora è salvo e ha una nuova famiglia che lo ama

Costretto a vivere legato a un albero e poi relegato in un piccolo recinto dal quale non era mai uscito. L'anziano Labrador è stato salvato dalle Guardie zoofile dell'Oipa insieme ai Carabinieri, mentre l'ex umano di riferimento è stato denunciato. Ora il ha una nuova vita con una famiglia finalmente amorevole.

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Costretto a vivere legato a un albero e poi relegato in un piccolo recinto dal quale non era mai uscito. Era questa la vita di un cane di circa 10 anni prima che fosse salvato dalle guardie zoofile dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) in collaborazione con i Carabinieri.

Il Labrador viveva nel Padovano in condizioni incompatibili con la sua natura e di maltrattamento, ed è proprio per questo reato che è stato sanzionato l'uomo che avrebbe dovuto essere il suo umano di riferimento, e che invece era a tutti gli effetti il suo carceriere.

«Il povero cane per tutta la sua vita è stato privato di attenzioni, non ci hanno mai permesso verificare le condizioni di detenzione dell’animale, visibile solo da lontano – ha raccontato la coordinatrice delle guardie zoofile Oipa di Padova e provincia, Laura Maggiolo -Per poterlo raggiungere e salvare, ci siamo rivolti alla Procura della Repubblica e così il pubblico ministero ha emesso un decreto di perquisizione e sequestro con facoltà di nomina di un veterinario, anche comportamentalista, ritenendo la sussistenza d’indizi di reato».

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Il cane al momento del sequestro era visibilmente sofferente e in stato di ipotermia. Per questo è stato subito ricoverato in una clinica veterinaria dove hanno accertato uno stato di salute compromesso dall'incuria di chi lo teneva legato all'esterno con ogni condizione meteorologica. In particolare l'anziano Labrador aveva lesioni cutanee e presentava una tosse persistente.

Questa vicenda ha però un lieto fine: ora il cane si è ripreso sia del punto di vista fisico che da quello psicologico e vive amato e coccolato dalla famiglia affidataria. La nuova famiglia appena saputo della sua situazione si è subito fatta avanti per offrirgli quelle cure e amore che il cagnolone forse non aveva mai ricevuto nella sua vita.

«A seguito della relazione finale della veterinaria intervenuta nell’azione, il giudice delle indagini preliminari presso il Tribunale di Padova ha disposto il sequestro preventivo con affidamento alla persona l’ha preso in custodia appena lasciata la clinica», ha spiegato Maggiolo.

Purtroppo, non sono pochi i cani che si trovano in situazioni analoghe, ed è fondamentale che in caso di sospetto maltrattamento i cittadini si rivolgano sempre alle Forze dell'Ordine e alle guardie zoofile del territorio che, nel pieno rispetto della privacy, possono intervenire per tutelare gli animali.

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Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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