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9 Maggio 2023
18:04

Trovato senza testa un cigno che da qualche giorno sostava nel golfo di Trieste

Un cigno solitario che da qualche giorno frequentava le acque del golfo di Trieste è stato trovato morto e senza testa su un porticciolo.

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Un cigno reale che da qualche giorno frequentava le acque tra Grignano e Santa Croce, nel golfo di Trieste, è stato trovato senza vita, per giunta privo della testa. A dare notizia del macabro ritrovamento è stata l'Area Marina Protetta di Miramare, attraverso un post sui social: «Questa mattina, il nostro ornitologo Paolo Utmar, allertato da una segnalazione della Società Nautica Grignano, ha rinvenuto il cigno solitario che in questi giorni frequentava lo specchio di mare tra Grignano e Santa Croce adagiato sullo squero del porticciolo, privo della testa. Poco più un là, ad un metro di distanza, una chiazza di sangue indicava il luogo in cui è stato decapitato», si legge su Facebook.

L'AMP sembra essere sicura dell'intenzionalità  del gesto e infatti prosegue sottolineando che «si tratta di un’azione orribile, che preferiamo non commentare e di cui vi risparmiamo le immagini, preferendo condividere con voi una fotografia di quando era ancora in vita – si legge ancora nel post – Ricordiamo solo che l'uccisione di animali per crudeltà e senza motivo è un reato penalmente perseguibile, con reclusione da 4 mesi a 2 anni (art. 544 bis del Codice Penale)».

È davvero difficile immaginare quali possano essere i motivi dietro un gesto così brutale e violento contro un animale indifeso, resta però ancora da chiarire lae dinamica dell'accaduto. Molto probabilmente, il povero cigno solitario si trovava nelle acque del golfo di Trieste solamente per una breve sosta durante la migrazione verso Nord, ma purtroppo il suo viaggio è stato definitivamente fermato nel modo più orrendo possibile.

Il cigno reale, il cui nome scientifico è Cygnus olor, è una specie oramai sedentaria e in continua crescita in tutta Italia, ma che tuttavia ha iniziato a nidificare nel nostro paese soltanto da pochissimo tempo. Le prime segnalazioni risalgono infatti agli anni 60-70 e furono favorite soprattutto dall'introduzione di individui rilasciati o fuggiti da parchi e giardini privati.

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I cigni, come tante altre specie di anatre e oche, sono infatti tra gli uccelli ornamentali più apprezzati da sempre per la loro bellezza ed eleganza e gli esseri umani li hanno portati in giro per il mondo un po' dappertutto, incluso il Nord America, l'Australia e il Sud Africa, dove però è considerata una specie altamente invasiva e che minaccia la biodiversità autoctona.

Anche qui Italia l'intera popolazione non è considerata naturale, proprio perché è stata quasi interamente introdotta dall'essere umano. Ma nonostante ciò, non sembra fortunatamente creare troppi problemi agli ecosistemi e alle specie autoctone ed è per giunta tutelata da tutte leggi e le normative che proteggono la fauna selvatica, incluse quelle che puniscono il maltrattamento e l'uccisione di animali.

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