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20 Dicembre 2022
16:36

Strage di daini nel Parco del Circeo: l’allarme delle associazioni

Al via la caccia ai daini del Parco nazionale del Circeo. L'Ente ha fatto sapere che a gennaio partirà il «prelievo con arma da fuoco». L'Oipa però insorge e chiede che vengano applicate misure non cruente.

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daini

I daini del Parco nazionale del Circeo saranno abbattuti. È il risultato dell'operazione di rimozione prevista nel Piano gestionale di controllo del daino nella Foresta Demaniale. La denuncia è arrivata dall'Oipa che ha chiesto all'Ente di fare un passo indietro: «Il Parco rispetti le sue iniziali intenzioni di tutelare la fauna che contraddistingue il suo prezioso territorio: sperimenti la sterilizzazione e riveda il Piano che destina a una tragica fine i poveri daini del Circeo».

A dicembre 2022, infatti, sono state presentate le prossime attività del Parco del Circeo per ridurre la popolazione di daini. Sulla base degli ultimi monitoraggi, nell’estate 2020 i daini risultavano essere 1.767, con un aumento del 39% in soli 5 anni, quando nel 2015 erano stimati 1.268 individui.

La presenza stimata oggi di circa 2mila individui è ritenuta dall'Ente «un serio pericolo per la biodiversità dell’area protetta e per l’uomo». Il Parco però aveva dato inizialmente l'ok per avviare le adozioni di questi erbivori, concedendo un contribuito per le spese di trasporto e sterilizzazione fino a un massimo di 50mila euro. Un progetto che continuerà, ma che verrà affiancato da metodi cruenti.

Il Parco ha confermato che nel prossimo mese di gennaio prenderanno ufficialmente avvio le operazioni di rimozione «tramite prelievo con arma da fuoco, tecnica che si è rivelata efficace e compatibile con le esigenze di sicurezza proprie di un luogo altamente frequentato come la Foresta Demaniale». Ad essere uccisi a colpi di fucile saranno «almeno 350 animali all’anno», un numero individuato perché «necessariamente superiore a quello delle nascite annuali stimate nella popolazione, per giungere così ad un sensibile decremento della specie nell’arco del quinquennio di applicazione del Piano».

Contro la gestione crudele dei daini del Circeo si è subito mossa l'Oipa: «Aprire il fuoco in territori protetti significa ignorare il nuovo articolo 9 della Costituzione che ha introdotto la tutela dell'ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi – ha dichiarato il presidente Massimo Comparotto – Ci riserviamo di ricorrere contro tale atto per la tutela degli animali ricordando inoltre che nel 2020 il Consiglio direttivo dell’Ente aveva ribadito che avrebbe attuato “tutte le possibilità, non cruente e senza sparo, iscritte a vario titolo nel Piano per raggiungere l’obiettivo della diminuzione della popolazione di questa specie per ridurre la pressione sul territorio: spostamenti interni ed esterni, verifica su efficacia di sperimentazione farmaci immunocontraccettivi. Questo impegno è stato disatteso».

Una vicenda tristemente molto simile a quella già osservata sull'Isola del Giglio, dove è già partita la caccia ai mufloni.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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