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29 Marzo 2023
12:59

Sfrattata da casa perché avrà un cane guida. L’associazione dei proprietari: «Presto un nuovo appartamento»

Sfrattata perché cieca e vive con il suo cane guida. È quello che è successo a Bologna alla 31enne Camilla Di Pace. L'associazione dei proprietari di casa si è fatta avanti per aiutarla a trovare una casa e mettere fine alla discriminazione.

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Sarà sfrattata perché non vedente e ha intenzione di vivere con un cane guida. È quello che è successo a Camilla Di Pace, 31 anni, alla quale è stato negato il prolungamento del suo contratto d'affitto perché con lei, a breve, verrà ad abitare un animale.

La cecità ha cambiato la vita di Camilla, ma lei ha deciso di non fermarsi: da Latina ha scelto di trasferirsi a Bologna dove si è laureata al Dams e ha preso un appartamento in condivisione con altri inquilini. La quotidianità di una ragazza come tante altre, fatta di studio e delle partite della sua Roma. Ma ecco però la doccia gelata: quando ha comunicato ai proprietari di casa l'intenzione di accogliere un cane guida le è stato risposto che non le avrebbero prolungato il contratto d'affitto.

A fine aprile, quando scadrà il contratto e arriverà il compagno a quattro zampe, dovrà andarsene. L'arrivo del cane non è un'ipotesi, ma una certezza dato che il percorso per avere un cane guida è molto lungo e la richiesta da parte delle persone è molto alta. Il cane guida per una persona non vedente rappresenta un supporto fondamentale per poter condurre una vita attiva, ma non sono tanti i centri e i professionisti specializzati nella formazione di questi animali.

Tra questi figura la Scuola per cani guida di Scandicci, che aiuta coloro che ne fanno richiesta a trovare il cane sulla base di una graduatoria che tra i parametri valuta lo stile di vita, e anche la relazione che si instaura tra la persona. Un percorso che può durare molti mesi, come aveva spiegato a Kodami Corrado Migliorucci, responsabile tecnico della Scuola per cani guida di Scandicci: «Nel formare i binomi teniamo presente innanzitutto il tipo di lavoro e il contesto nel quale si muoverà il cane con il conduttore; poi il carattere, cercando di formare coppie equilibrate; il terzo parametro riguarda la dimensione dell'animale rispetto al suo conduttore».

Il cane diventa cane guida quando indossa la pettorina, senza, è un cane come gli altri. «Il cambio di comportamento non è brusco, ma avviene attraverso la relazione con le persone – aggiunge il responsabile tecnico della Scuola – Niente di troppo diverso da quanto accade con cani di famiglia che devono imparare a mettere la museruola o a stare tranquilli dal veterinario».

È proprio il caso di Camilla, che tra lavoro e amici desidera continuare l'esistenza che conduceva prima di perdere la vista. In favore della giovane, originaria di Latina ma ormai bolognese d'adozione, si è mobilitata l'intera città. A cominciare dai proprietari riuniti in Confabitare, come spiega a Kodami il presidente Alberto Zanni: «Troveremo noi casa a Camilla. Adesso vive in una camera e condivide la casa con altre persone, noi le troveremo un appartamento adatto ad ospitare lei e il suo compagna a quattro zampe. Quello che le è successo è vergognoso, ancora di più se penso che è avvenuto a Bologna, la mia città, dove abbiamo presentato un accordo per gli inquilini in chiave anti-discriminazione».

Anche se il locatore può stabilire un divieto di detenzione di animali all'interno del proprio immobile, esistono tuttavia dei regolamenti che possono tutelare i cittadini. Tra questi ci sono gli accordi territoriali sui canoni di locazione decisi dalle associazioni di inquilini e proprietari e poi depositati in Comune. «A Bologna – aggiunge il presidente di Confabitare – esiste un accordo molto preciso sui termini della locazione e soprattutto una clausola che stabilisce chiaramente che non bisogna discriminare l'inquilino. La discriminazione nel caso di Camilla invece c'è stata».

«Ancora più grave è che si siano discriminati i cani guida – sottolinea Zanni – che non sono solo animali domestici, ma componenti essenziali della vita delle persone non vedenti. Si tratta inoltre di animali molto buoni e per nulla rumorosi, quindi ogni recriminazione dei proprietari di case rispetto al disturbo che possono arrecare non è fondata».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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