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28 Agosto 2023
15:27

Scoperto l’animale capace d’inghiottire la preda più grande rispetto alle sue dimensioni

Una piccola specie africana strappa l'importante record ai ben più massicci pitoni birmani, in grado di inghiottire prede dalle dimensioni notevoli.

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In apparenza sembra solo un innocuo serpente di piccole dimensioni, dal colore ambrato e non particolarmente pericoloso. Di certo non incute paura come i suoi parenti pitoni né possiede le stesse dimensioni degli anaconda che riescono a inghiottire e a stritolare con le loro morse bovini interi. Eppure, il Dasypeltis gansi, una piccola specie proveniente dall'Africa subsahariana, presenta un importante record che lo rende uno dei predatori più interessanti presenti in natura.

Secondo una ricerca effettuata da Bruce Jayne dell'Università di Cincinnati, pubblicata dalla prestigiosa rivista Journal of Zoology, questo piccolo serpente ha il primato di essere il vertebrato che riesce a mangiare le prede più grandi rispetto alle sue dimensioni. Un record che gli permette di strappare lo scettro di "re dei serpenti" al pitone birmano, che fino a questo momento veniva considerato il legittimo detentore di questo particolare titolo.

«Questa specie è spettacolare, ma su piccola scala –  ha dichiarato Jayne – Questi piccoletti sono piuttosto spaventosi, poiché riescono a mangiare in proporzione prede molto più grandi delle altre specie».

Di cosa però si nutrono questi animali? «Scordatevi grosse prede come cinghiali o antilopi. Possono però consumare prede 4 o 5 volte più grandi della loro testa e ingurgitare una quantità di cibo equivalente al doppio del loro peso», ha chiarito lo scienziato visto che questa specie è nota per essere una grande mangiatrice di uova.

Il D. gansi prende il nome dall'erpetologo Carl Gans, che fu il primo a comprendere lo stile di alimentazione del delicato animale. Questo serpente non ha infatti denti o ghiandole velenifere in grado di ferire e tramortire un'eventuale preda ma ha la grande capacità di dislocare completamente l'articolazione della sua mandibola, in modo da poter ingerire oggetti di grandi dimensioni.

Questa caratteristica è tipica di tutti i serpenti che vanno a caccia di uova e queste creature sono acerrimi nemici di un gran numero di rettili e di uccelli poiché possono trangugiare l'intero contenuto di una covata nell'arco di pochi minuti.

L'animale inghiotte le uova ovviamente per intero e riesce a romperne il guscio con alcuni movimenti specifici del corpo tramite le spire digerendolo per intero a differenza di altri serpenti. L'esperto americano ha anche detto che questo suo "superpotere" è una forma di adattamento strategico nei confronti del suo habitat di riferimento: la savana subsahariana.

In Africa infatti ci sono tantissime specie di serpenti velenosi o in grado di mangiare uova e il D. gansi ha risolto la sfida alle risorse adeguandosi ad uno stile di predazione molto efficiente. Un esemplare di questa specie viaggia infatti costantemente a ridosso dei siti di nidificazione degli uccelli e dei rettili e abbastanza velocemente individua un potenziale bersaglio nei nidi appena vengono lasciati incustoditi dai genitori.

Essendo più snello e debole di altri serpenti, il D. gansi gioca tutto sulla velocità e sulla sua capacità di riempirsi lo stomaco. Non ha molto tempo da perdere, del resto, perché oltre ai genitori possono sopraggiungere anche altri animali a rubargli il bottino.

La maggior parte delle uova che riesce a inghiottire sono inoltre sferiche, come una pallina da ping-pong, quindi non sono molto facili da manipolare all'interno della bocca. Ciò ha indotto lo sviluppo di mandibole particolarmente elastiche e una bocca eccezionalmente larga, come una sorta di guanto da baseball. Mentre per difendersi dall'arrivo di altri serpenti ha imparato ad imitare i movimenti delle vipere a scaglie, tra gli animali più temuti della savana.

«Quando cercano di imitare questi animali mettono su un vero spettacolo, emettendo un sibilo e sfregando le loro scaglie insieme – ha conlcuso Jayne – Risulta ovviamente tutto molto comico perché la loro minaccia si rivela un bluff. Questi animali sono infatti delle specie sdentate, quindi quando cominciano a simulare i loro attacchi risultano ridicoli, poiché per quanto minacciosi sembrano solo delle vecchie vipere che hanno perso i denti».

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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