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11 Novembre 2022
15:41

Piccioni “zombie” con il collo deforme in Gran Bretagna: è allarme Paramyxovirus

Piccioni con collo deformato e che non riescono a prendere il volo a causa di un virus che li rende simili a "zombie". La Society for Prevention of the Cruelty of Animals di Jersey ha lanciato l'allarme: potrebbe essere Paramyxovirus aviari, un agente patogeno letale.

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Piccioni a terra che non riescono a prendere il volo a causa del Paramyxovirus aviari, un agente patogeno letale che sta trasformando i volatili della Gran Bretagna in veri e propri «zombie».

A lanciare l'allarme è  stata la Society for Prevention of the Cruelty of Animals di Jersey, isola nel Canale della Manica. «C’è stato un aumento del numero di piccioni, recuperati nelle ultime settimane, che mostrano segni di problemi neurologici con il collo che si deforma fino ad attorcigliarsi o che non sono in grado di stare sulle zampe» hanno affermato gli esperti dell’organizzazione al Sun.

Aggiungendo che a causare questa malattia potrebbe essere appunto il virus Paramyxovirus del piccione (pigeon paramyxovirus o Ppmv).

Un virus quasi sempre letale per i piccioni che si ammalano. Ma che quando non uccide provoca sugli animali danni a lungo termine talmente gravi che molto spesso devono essere soppressi.

La situazione è resa ancora più preoccupante dal fatto che, come ammesso dai veterinari, i piccioni che hanno contratto il virus non rispondono ai farmaci. L’unica cosa che riescono a fare le cure è ridurre la gravità della malattia e aumentare le possibilità di sopravvivenza degli uccelli.

Nello stesso tempo sottolineano sempre i medici, fortunatamente, gli esseri umani non possono contrarre la malattia e chi entri in contatto con i volatili contagiati, può al massimo ritrovarsi con una congiuntivite.

Il Paramyxovirus aviari può diffondersi  attraverso le feci, che a volte diventano di colore verde, e altre secrezioni, anche in altre generi di uccelli, tra cui colombe, polli, tacchini. Della malattia se ne parla soltanto adesso perché è stata notata in Gran Bretagna, ma ha già fatto 3 milioni di morti tra questi pennuti.

La malattia portata dal Paramyxovirus aviari, si chiama malattia di Newcastle (ND), ed è anche detta pseudopeste aviare. È una delle più temute malattie che colpisce i volatili e, all'infezione sono sensibili numerosissime specie di uccelli, tra domestici e selvatici, con variabilità nelle manifestazioni cliniche secondo la specie e il ceppo virale coinvolto.

Il 1926 è indicato come l’anno in cui la Malattia di Newcastle fece la sua comparsa, pressoché simultanea, in due distinte parti del mondo: nel sud-est asiatico, presso l’isola di Java, e in Europa occidentale, nelle vicinanze della contea di Newcastle Upon Tyne, in Gran Bretagna.

Dalla sua apparizione, segnalazioni di forme più lievi o diverse, ma causate comunque da virus identici, sono arrivate da diverse parti del mondo. E nel secolo scorso si sono verificate almeno quattro pandemie.

I sintomi della Paramixovirosi sono molto eterogenei e variano dalla classica forma neurologica (collo torto, testa girata, barcollamenti, paralisi, ecc.), ad una forma respiratoria, fino alla diarrea transitoria. Possono essere mortali o decorrere senza che l’allevatore se ne accorga.

L’infezione, per contatto diretto con elevate cariche virali può verificarsi anche nell’uomo determinando però solo una congiuntivite, che è il sintomo più comune e si manifesta dopo 24 ore dall’esposizione.

La malattia di Newcastle è stata inserita dall’Oms, l'Organizzazione mondiale della sanità animale, nella lista delle malattie soggette a obbligo di denuncia.

E anche in Italia, questa malattia soggiace alle misure previste dal Regolamento di Polizia Veterinaria, che obbligano il «veterinario comunale a comunicare immediatamente al veterinario provinciale le denunce di malattie infettive e diffusive o sospette di esserlo, che presentano grave pericolo per la sanità pubblica o per lo stato sanitario del bestiame».

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Simona Sirianni
Giornalista
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