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1 Febbraio 2024
17:47

Le falene e le libellule non sono attratte dalla luce ma vengono ingannate dalle sorgenti artificiali

Secondo un nuovo studio, è possibile aiutare le falene a non essere ingannate dai lampioni dell'illuminazione pubblica notturna, operando delle precise scelte ambientali.

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Un'antica leggenda popolare, molto in voga in diversi paesi dell'Asia e dell'Europa, afferma che le falene notturne siano attratte dalla luce, perché vivono completamente immerse nel buio. Per quanto affascinante, questa storia è però parzialmente falsa e a dimostrarlo ancora una volta è un nuovo studio, pubblicato negli scorsi giorni su Nature Communications. Un team di scienziati provenienti da diverse università ha infatti verificato il livello di attrazione delle falene di notte quando sono messe di fronte a una fonte di luce particolarmente luminosa. Hanno quindi scelto alcune delle principali falene presenti nei loro paesi – l'Inghilterra e la Costa Rica – per osservarne il comportamento.

Secondo Sam Fabian, entomologo dell'Imperial College di Londra e uno dei principali autori di questo studio, i risultati hanno permesso di smentire nuovamente le vecchie leggende, visto che le luci notturne più che attrarre gli insetti sembrano confondere i loro sistemi di navigazione innati, facendoli svolazzare attorno ai lampioni. «La questione è semplice» chiarisce l'entomologo. Le falene notturne usano la luce come spunto per capire da che parte è l'alto e quando si trovano vicino ad una sorgente più intensa della Luna, entrano in confusione. Non sono infatti adattati a rispondere a molteplici indicazioni luminose.  «Se li si osserva bene si potrà notare che questi insetti non volano direttamente verso una fonte di luce, ma "inclinano la schiena verso la luce" per capire quale direzione prendere».

La conseguenza di questa confusione è che non riescono più a capire dove di trova il sopra e il sotto. Inoltre, più sorgenti luminose sono accese più le falene entrano in confusione, tanto che cominciano ad agitarsi e a ferirsi ripetutamente, nel tentativo di dirigersi verso la sorgente più luminosa, che riconoscono come punto di riferimento. Per ottenere queste informazioni, gli scienziati hanno applicato dei minuscoli sensori alle falene, all'interno di un laboratorio e in un sito della Costa Rica, con l'intento di filmare il volo "frame by frame" con telecamere ad altissima risoluzione, in modo simile a come i registi attaccano i sensori sul volto degli attori per tracciare i loro movimenti.

Successivamente, Fabian ha deciso di replicare lo stesso esperimento anche con le libellule, dimostrando che anche questi insetti sono vittime dell'eccessiva esposizione agli ambienti antropici. Hanno perfino ripreso alcuni insetti che si capovolgevano, in presenza di fari che puntavano il loro fascio luminoso verso il cielo. Per quale ragione però gli insetti utilizzano la luce per orientarsi? Anche in questo caso, basta considerare l'ambiente di partenza di questi animali per capire il problema. Questi insetti si sono infatti evoluti milioni di anni fa e per il 99% della loro esistenza sulla Terra, hanno avuto solo la Luna come unico punto di riferimento nel cielo. La loro vista è infatti troppo debole per vedere le stelle e il nostro satellite era l'unico in grado di illuminarne la notte.

Falene e libellule hanno così usato i raggi lunari per orientarsi nei loro sorvoli, sapendo che in basso l'oscurità celava il terreno, l'acqua e potenzialmente anche i predatori. Giunti al momento di prendere quota, questi insetti allora non facevano altro che puntare verso la direzione della Luna, un metodo molto efficace e applicabile dovunque sulla Terra, sia durante l'estate che in inverno. Solo durante le notti di Luna nuova o di pioggia questo meccanismo non era pienamente funzionante, risultando comunque sufficiente.

Con la diffusione dell'elettricità e dell'illuminazione pubblica, questo meccanismo è incappato in diversi problemi, eppure ci sarebbero delle semplici soluzioni che permetterebbero di provocare meno danni alle falene. «Basta puntare le luci verso il basso e limitare la vendita delle lampadine a sfera, che producono una luce a 360 gradi» spiega Fabian, visto che in questo modo i raggi artificiali non impedirebbero più alle falene, una volta superati in altezza i lampioni, di puntare alla Luna.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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