L’allarme fake delle spiagge italiane: le pulci di mare sono completamente inoffensive

Nonostante tutti i media stiano creando allarmismo riguardo a queste piccole creature marine, le cosiddette "pulci di mare" sono inoffensive. Sembra invece che le punture riportate da bagnanti sulle spiagge italiane siano date da un insetto che conosciamo molto bene.

28 Luglio 2023
13:20
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Stando alle notizie che appaiono sempre più spesso sui media in questo periodo dell'anno, quando pensiamo a una giornata di relax in spiaggia l'ultima cosa che vorremmo incontrare sono le pulci di mare. Questi minuscoli organismi marini si trovano principalmente nelle acque costiere di tutto il mondo. Questi piccoli crostacei vivono in zone intertidali e poco profonde, come spiagge, scogliere rocciose, mangrovie e fondali sabbiosi o fangosi.

Essi sono particolarmente abbondanti in ambienti marini poiché si nutrono di materia organica decomposta come foglie e alghe. Le pulci di mare sono spesso presenti in grandi numeri, formando popolazioni significative lungo le coste e vengono spesso descritti con la capacità di trasformare un'idilliaca esperienza in spiaggia in un incubo pruriginoso, facendo fuggire i bagnanti in cerca di riparo. Tuttavia, dietro l'apparente fastidio, si nasconde una storia più profonda e importante: le pulci di mare sono in realtà creature inoffensive e, soprattutto, svolgono un ruolo cruciale nell'ecosistema costiero.

Una minaccia apparente

Le pulci di mare sono minuscoli crostacei presenti nelle acque costiere di tutto il mondo. Vengono chiamate erroneamente "pulci": il soprannome è stato dato per via della loro forma che ricorda, appunto, la classica pulce. Per l’esattezza invece si tratta di anfipodi che si nascondono sotto la sabbia e fanno piccoli balzi e c'è da dire che anche in questo ricordano il movimento che fanno le pulci.

Questi insetti acquatici possono coprire le spiagge in grandi quantità, soprattutto durante l'alta marea ma sono innocui per l'uomo. Sebbene possano sembrare fastidiosi e persino spaventosi per alcuni, è importante sottolineare che le pulci di mare sono completamente innocue: non hanno neanche le caratteristiche morfologiche che gli permettono di pungerci o di morderci. A confermarlo a Kodami è stato l'esperto Emanuele Mancini esperto dell'Unisalento e consulente CITES che, presso il  Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche e Ambientali (DiSTeBA), analizza e biomonitora le comunità bentoniche. "Gli anfipodi hanno un apparato boccale di tipo primitivo, una struttura che gli permette unicamente di prelevare l'alimento dal substrato e spingerlo nel cavo orale. Per mordere o pungere ci vorrebbero apparati appositi come, ad esempio, quello pungente-succhiante della zanzare".

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È importante fare chiarezza sulle cause delle punture riportate dai media sulle spiagge italiane. Le punture fastidiose riportate dai bagnanti sulle spiagge italiane sono causate dalle zanzare piuttosto che dalle pulci di mare. La loro presenza può essere particolarmente intensa in ambienti costieri e umidi, rendendo le spiagge soggette a infestazioni soprattutto durante i periodi più caldi. Le zanzare, del genere Aedes soprattutto, essendo particolarmente mordaci nelle ore serali, sono riuscite ad infastidire spropositatamente i bagnanti, i quali, vedendo questi crostacei sulla sabbia, hanno trovato in loro un capro espiatorio. Però gli anfipodi vivono da sempre sul bagnasciuga e non hanno mai recato fastidio.

Fondamentali per l'ecosistema e indicatori della salute marina

Oltre alla loro innocuità per gli esseri umani, le pulci di mare svolgono un ruolo fondamentale nell'ecosistema costiero. Sono parte integrante della catena alimentare marina. Questi piccoli crostacei costituiscono una fonte di cibo essenziale per numerose specie di animali marini tra cui uccelli, pesci e granchi.

Le pulci di mare aiutano a mantenere l'equilibrio ecologico della zona costiera. La loro abbondanza fornisce una fonte di cibo vitale per gli animali predatori, garantendo la sopravvivenza e la diversità delle specie marine che dipendono da questo prezioso alimento. Inoltre, il loro ruolo come consumatori di detriti organici contribuisce a mantenere pulite e salubri le acque costiere.

Le popolazioni di pulci di mare possono anche fornire importanti indizi sulla salute dell'ecosistema marino. Poiché questi crostacei sono sensibili alle variazioni dell'ambiente circostante, come l'inquinamento e i cambiamenti climatici, le loro popolazioni possono fungere da indicatori della salute degli ecosistemi costieri. Monitorare le popolazioni può aiutare gli scienziati a comprendere meglio le dinamiche dell'ecosistema e ad adottare misure di conservazione adeguate per proteggere la biodiversità marina.

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Al giorno d’oggi, dunque, invece di puntare il dito contro il primo animale che ci suscita paura, dovremmo fermarci a riflettere per capire qual è il modo più responsabile per affrontare la situazione. Lo dobbiamo al Pianeta, considerando l'impatto negativo che continuiamo a dare. Anche perché è grazie a specie come gli anfipodi che l’ecosistema costiero è ancora intatto. Grazie alle altri esseri viventi possiamo permetterci di andare al mare d'estate e vivere le nostre amate spiagge. Quello che si chiede in cambio è davvero un piccolo sforzo: ricordarci che ognuno svolge un ruolo vitale nell'ecosistema e che tutti meritano di essere trattati con rispetto e comprensione.

Sono una ragazza che dopo qualche anno di veterinaria ha scoperto la sua passione: lo studio del comportamento degli animali, incluso l'uomo, in un'ottica comparata. Questa scienza, ancora sconosciuta, si chiama "Etologia" e mi aiuta a non smettere mai di conoscere cose sulla natura, sugli animali, su di noi e sulla nostra storia.
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