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1 Gennaio 2024
9:51

Interrompere l’abbattimento preventivo degli squali: l’ordine del tribunale della Nuova Caledonia

Un tribunale della Nuova Caledonia, territorio francese nel sud del Pacifico, ha ordinato l'interruzione dell'abbattimento degli squali in tutto l'arcipelago.

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La settimana scorsa un tribunale della Nuova Caledonia, territorio francese nel sud del Pacifico, ha ordinato l'interruzione dell'abbattimento degli squali in tutto l'arcipelago, affermando che le uccisioni preventive rappresentano una risposta "sproporzionata" a qualsiasi minaccia possano incorrere i turisti e i nuotatori. Da oltre vent'anni, infatti, in previsione dell'arrivo dei turisti a cavallo della fine dell'anno, le autorità che governano l'arcipelago operano una vera caccia agli squali, con l'obiettivo di rendere le proprie spiagge e il proprio mare "shark free".

Di seguito poi a due terribili incidenti avvenuti all'inizio del 2023, le autorità erano divenute ancora più inflessibili, installando centinaia di km di rete anti-squalo di fronte alle spiagge più frequentate e chiedendo ai proprietari delle barche di segnalare tutti gli squali vicino alla costa, così da poter attivare gli addetti all'abbattimento.

In questo modo, secondo la ONG Longitude 181, che è attiva nella protezione degli oceani, solo nell'arco di quest’anno sono stati uccisi un totale di 127 squali, fra cui 83 squali tigre (Galeocerdo cuvier) e 44 squali leuca (Carcharhinus leucas). Inoltre, sempre secondo la ONG, questo è stato l'anno più terribile per gli squali, visto che fino al 2023 non si erano mai raggiunti numeri così alti.

Fortunatamente Longitude 181 assieme ad altre ONG, come Ensemble pour la Planete, non sono rimaste a guardare e dopo aver ricevuto la notizia dell'apertura della nuova stagione di caccia agli squali hanno presentato un ricorso contro questa politica al tribunale amministrativo della Nuova Caledonia, che si occupa dei casi che coinvolgono il governo dell'arcipelago.

Il tribunale ha così stabilito che le campagne sistematiche di abbattimento di questi pesci sono sproporzionate rispetto alla concreta minaccia esseri morsi, anche perché durante tutti questi anni non è stato mai effettuato alcuno studio scientifico sulle dimensioni reali delle popolazioni di squali della zona. Il provvedimento però più grave, ha stabilito la corte, è stato permettere l'abbattimento degli squali all'interno delle riserve marine, dove la pesca è vietata per definizione. Una scelta che rischia ora di far condannare l'amministrazione della Nuova Caledonia anche per disastro ambientale, in futuri processi che partiranno con l'inizio dell'anno prossimo.

Gli ambientalisti della Nuova Caledonia, nell'apprendere l'esito di questo primo processo, hanno tirato un sospiro di sollievo, ma è anche vero che nessun fino a questo momento è davvero consapevole del numero concreto di squali nell'area. Le ONG sottolineano però che in media non ci sono stati attacchi di squali all'interno del territorio di Noumea, la capitale dell'arcipelago, prima del 2010, e che da allora in tutto il paese ne sono capitati solo 32. Per ridurre dunque le probabilità di pericolosi incidenti (come quello in cui un turista australiano ha perso la vita all'inizio del 2023), gli ambientalisti consigliano d'indagare le ragioni che hanno portato all'aumento apparente degli incidenti.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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