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17 Dicembre 2021
10:30

Impigliata tra lenze e rete, rischiava di perdere una pinna: la tartaruga Perla ritorna in mare

È finalmente tornata in mare la tartaruga Perla, così chiamata in riferimento all'omonimo stabilimento balneare a San Vincenzo dove era stata ritrovata lo scorso 11 febbraio impigliata nelle reti da pesca dopo una forte mareggiata abbattuta lungo le coste dell'Alto Tirreno.

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Alla fine è tornata in mare con tutte e quattro le sue pinne. Straordinario intervento dei medici dell'Acquario di Livorno che hanno avuto in cura una tartaruga Caretta caretta recuperata dopo essere rimasta impigliata in una rete da pesca. L'hanno chiamata Perla, in riferimento proprio alla località dove era stata ritrovata, ossia in prossimità del Bagno La Perla a San Vincenzo. Grazie alle cure i veterinari sono riusciti ad evitare l’amputazione dell’arto dell'animale che l'altro ieri alle 11.30 ha potuto reimmergersi nell'acqua salata.

Al momento del ritrovamento lo scorso 11 Febbraio, il giovane esemplare di tartaruga Caretta caretta si presentava impigliato tra lenze e reti dopo una forte mareggiata che si era abbattuta sulle coste dell’alto Tirreno. L’immediata segnalazione da parte di alcuni cittadini ha permesso al personale della Capitaneria di Porto, delegazione di spiaggia di San Vincenzo, di intervenire tempestivamente per mettere in salvo l’animale, attraverso l’attivazione di una rete di pronto intervento che fa capo all’Osservatorio Toscano per la Biodiversità di Regione Toscana, e trasferita su disposizione di Arpat Settore Mare all’Acquario di Livorno, che è Centro Recupero e Riabilitazione per Tartarughe Marine.

Il rilascio è stato possibile grazie anche al supporto tecnico del Consorzio LaMMA che ha monitorato le condizioni meteorologiche e di temperatura del mare e indicato una finestra temporale idonea per il rilascio dell’esemplare. È questo l’avvio di una collaborazione tra Acquario di Livorno e LaMMA (consorzio tra Cnr e Regione Toscana) che grazie alla modellistica meteo-marina e oceanografica potrà dare un contributo importante in operazioni future.

Al momento del ritrovamento, dai primi esami l’esemplare appariva debilitato e poco vitale. Stabilizzata, in questi mesi le cure si sono concentrate nella gestione della pinna anteriore sinistra che, a causa di una cima di nylon completamente sfilacciata e strettamente avvolta, avevano provocato una necrosi dei tessuti circostanti; per questo l’esemplare rischiava l’amputazione della pinna. Fortunatamente, grazie alle cure ricevute dallo staff veterinario e acquariologico degli Acquari di Genova e Livorno, si è potuto evitare l’amputazione: l’animale infatti pian piano ha ripreso la funzionalità della pinna sino al completo recupero, permettendo il suo rilascio in mare.

Quando è stata recuperata la tartaruga pesava 4,419 kg con una lunghezza di 34 cm di carapace ed una larghezza di 31 cm, per una lunghezza totale di 45 cm.  Dopo la degenza nel centro di recupero e riabilitazione per tartarughe marine dell’Acquario di Livorno, Perla ha raggiunto un peso di 7 kg ed un carapace di lunghezza 39 cm e larghezza 33 cm, per una lunghezza totale di 51 cm. Dato il buono stato di salute, si è ritenuto che l’esemplare fosse idoneo al rilascio. Prima di essere rilasciata, come tutti gli esemplari di Caretta caretta, anche questa tartaruga è stata dotata di microchip che permette, qualora l’animale venga riavvistato o ritrovato spiaggiato, di identificarlo.

Il rilascio è stato organizzato dal Comune di San Vincenzo, ed è avvenuto grazie allo staff acquariologico e veterinario dell’Acquario di Livorno, in collaborazione con Arpat Settore Mare e Capitaneria di Portonello specchio acqueo antistante lo stabilimento “La Perla” a San Vincenzo alla presenza diAlessio Landi – Assessore all’Ambiente del Comune di San Vincenzo-  e diMarco Mantovani – Consigliere Delegato all’Agricoltura e Decoro Urbano del Comune di San Vincenzo.

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Annissa Defilippi
Giornalista
Racconto storie di umani e animali perché ogni individuo possa sentirsi compreso e inserito nella società di cui fa parte a pieno diritto. Scrivo articoli e realizzo video mettendomi in ascolto dei protagonisti; nascono così relazioni che, grazie a Kodami, possono continuare a vivere.
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