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25 Dicembre 2022
7:30

Guardie zoofile: chi sono e cosa fanno

Le Guardie zoofile sono volontari che svolgono attività di pubblici ufficiali nella repressione dei crimini contro gli animali. Il loro principale obiettivo è tutelare il benessere degli animali. Vediamo quali sono le loro competenze e come si diventa Guardie zoofile.

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guardie zoofile oipa

Le Guardie zoofile sono volontari che svolgono attività di pubblici ufficiali e agenti di Polizia giudiziaria nel controllo e repressione dei crimini contro gli animali. Le Guardie zoofile sono volontari specializzati la cui attività è riconosciuta anche dalle Prefetture provinciali.

«Lo scopo principale delle Guardie zoofile è tutelare il benessere degli animali», spiega a Kodami Alessandro Piacenza, vicedirettore delle Guardie zoofile dell'Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) che opera come Guardia zoofila da quasi trent'anni.

Per poter operare, le Guardie zoofile devono fare parte di un'associazione di volontariato e rispettare vincoli relativamente alla competenza territoriale e soprattutto alla materia di competenza, come sottolinea Piacenza: «Significa che se arriva la segnalazione di un cane legato alla catena le Guardie zoofile possono andare a controllare, e nel caso, anche sequestrare l'animale, proprio perché agiscono con funzioni di pubblico ufficiale. Se invece una Guardia zoofila dovesse assistere a un furto, o a un qualsiasi reato che non riguarda gli animali, non può intervenire, perché è vincolato a una materia specifica: la tutela degli animali».

Passando al vincolo della territorialità, le Guardie zoofile possono operare solo nella provincia che fa capo alla Prefettura d'appartenenza. Una Guardia riconosciuta dalla Prefettura di Napoli non potrà quindi operare a Genova, così come un'altra appartenente alla Provincia di Palermo non potrà operare nel Catanese.

Infine, gli aspetti pratici sono regolati dalla Questura competente per territorio. «Le Questure dispongono regole specifiche – rileva Piacenza – Molte stabiliscono che le uscite delle Guardie zoofile possano essere fatte solo in due. Anche l'eventuale rilascio di armi dev'essere deciso dalla Questura, ma per il momento non mi risulta che qualcuna si sia espressa in tal senso».

Le Guardie zoofile fanno quindi riferimento ad attori diversi: l'associazione alla quale sono iscritti, la Prefettura competente che rilascia loro un apposito riconoscimento, e la Questura che stabilisce le modalità della loro azione.

Cosa fanno le Guardie zoofile

Le Guardie zoofile intervengono in casi i cui ci sia il sospetto di maltrattamenti o in cui si verifichino veri e propri crimini nei confronti degli animali. Agendo in qualità di agenti della Polizia giudiziaria, le Guardie zoofile possono sia comminare multe per gli illeciti amministrativi sia disporre il sequestro degli animali.

«I proventi delle sanzioni amministrative vanno alle aziende sanitarie o agli enti pubblici locali, e non alle associazioni, noi non traiamo alcun beneficio da questa attività. Nel nostro lavoro la sanzione è solo il mezzo attraverso cui possiamo agire per far rispettare i diritti degli animali», sottolinea Piacenza.

Le Guardie zoofile però sono prima di tutto volontari che agiscono con spirito altruistico e di salvaguardia degli animali: «Spesso quando ci rechiamo sul luogo di una segnalazione, ci rendiamo conto che le persone hanno agito in un modo non corretto nei confronti dei loro animali perché non del tutto consapevoli, a volte sono situazioni che si possono risolvere con la vicinanza delle associazioni – ricorda Piacenza – In tutti gli altri casi invece ci interfacciamo con le Forze dell'ordine, con le quali abbiamo un rapporto molto stretto».

Poteri e competenze delle Guardie zoofile

I poteri e le competenze delle Guardie zoofile sono stabiliti dal Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, noto come Tulps. Il Tulps al Titolo IV dispone i poteri e le competenze delle Guardie particolari, categoria entro cui rientrano proprio le Guardie zoofile.

Gli uffici di vigilanza e di investigazione privata sono tenuti a prestare la loro opera a richiesta dell'autorità di pubblica sicurezza e i loro agenti sono obbligati ad aderire a tutte le richieste ad essi rivolte dagli ufficiali o dagli agenti di pubblica sicurezza o di polizia giudiziaria.

Nel momento in cui sono in servizio operano nel territorio della Prefettura di appartenenza, le Guardie zoofile ricoprono il ruolo di pubblici ufficiali con funzioni di polizia giudiziaria. «Vuol dire che possono elevare sanzioni amministrative nel caso in cui riscontrino violazione delle norme locali e nazionali in materia di benessere animale – aggiunge Piacenza – oppure, nei casi più gravi, possono sequestrare e fare notizia di reato alla Procura della Repubblica». Quest'ultima fattispecie è prevista dalla Legge 189 del 2004 "Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali".

Le Guardie zoofile non possono fermare o arrestare le persone, neanche quelle che si trovano in flagranza di reato per crimini contro gli animali. Questo perché i reati di competenza delle Guardie zoofile, previsti dal Titolo VI da 544bis a 544sestier e dal 727 Codice penale, non prevedono l'arresto o sono ritenuti di minore gravità dal nostro ordinamento.

Le Guardie zoofile sono volontari, e come tale non possono percepire alcun compenso.

Come diventare Guardie zoofile

Per diventare Guardie zoofile il primo passo è iscriversi a un'associazione nazionale riconosciuta nel cui statuto sia presente l'obiettivo di tutela degli animali. Attraverso l'associazione questa si fa un apposito corso che formerà il volontario per farlo diventare una figura specializzata. Una volta terminato il corso, l'aspirante Guardia zoofila deve presentare un'istanza alla Prefettura.

E' importante che la Prefettura a cui si presenta l'istanza coincida con il territorio su cui si desidera operare come Guardia zoofila. Per fare sì che la Prefettura accetti l'istanza è necessario che il candidato risponda ai requisiti stabiliti dal Tulps per le "guardie particolari", categoria in cui rientrano le Guardie zoofile.

I requisiti formali del Tulp:

  1. Essere cittadino italiano o di uno Stato membro dell’Unione europea;
  2. Avere raggiunto la maggiore età ed avere adempiuto agli obblighi di leva;
  3. Sapere leggere e scrivere;
  4. Non avere riportato condanna per delitto;
  5. Essere persona di ottima condotta politica e morale;
  6. Essere munito della carta di identità;
  7. Essere iscritto alla cassa nazionale delle assicurazioni sociali e a quella degli infortuni sul lavoro.

La nomina verrà poi approvata dal Prefetto e avrà validità di due anni. «Il decreto prefettizio vale due anni, dopodiché dev'essere rinnovato se si vuole continuare a esercitare l'attività sul territorio, sempre se si continua ad avere i requisiti richiesti dall'associazione e dal Tulps», ricorda Piacenza.

Anche le associazioni infatti possono porre dei paletti per l'iscrizione. Molte associazioni, tra queste anche l'Oipa, non accettano tra le loro fila persone che hanno la licenza di caccia, poiché questa pratica è contraria ai principi presenti nello statuto. Ad esempio, se un volontario acquisisce la licenza di caccia dopo essere diventato Guardia zoofila, l'associazione potrà cancellare la sua l'iscrizione, impedendogli così del primo requisito per avere il rinnovo dalla Prefettura.

Il primo passo è quindi sempre quello di aderire a un'associazione e condividerne gli intenti, poi corso, e infine la presentazione dell'istanza alla Prefettura. Ma al di là degli obblighi burocratici, ciò che rende tale una Guardia zoofila è l'obiettivo di operare a tutela dei diritti e del benessere degli animali.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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