Oggi, 25 ottobre 2022, si terrà un'eclissi solare parziale: la Luna oscurerà il 20% del disco solare per 4 ore. Se fossimo nel XIII secolo probabilmente avremmo già iniziato a parlare di "Sole nero" e avremmo dato vita a uno strano "balletto di gesti scaramantici": chi si gratta, chi lancia il sale dietro le spalle e chi tocca ferro. Se l'eclissi in alcune persone ha lo stesso effetto di superstizione ancora oggi, negli animali la reazione è ben diversa. Testimonianze storiche affermano che alcuni uccelli iniziano a cantare in orari inusuali e ricerche scientifiche, tra cui anche uno studio del Cnr, osservano cambiamenti comportamentali anche in insetti, mammiferi e anfibi.
Essendo un fenomeno celeste visibile a occhio nudo è normale che l'eclissi solare abbia da sempre incuriosito l'uomo. Le prime reazioni erano senza dubbio di timore. Immaginiamo di star camminando tranquillamente per le strade della propria città le volpi volanti nel XIII secolo: usciamo dalla nostra baracca di legno per recarci in centro e un po' di frutta e un tozzo di pane. Un carro carico di fieno passa e salutiamo l'uomo che lo sta conducendo, ignari che di lì a poco sarebbe accaduto l'impensabile. Immediatamente il Sole "si spegne" e un'ombra nera inizia lentamente a impossessarsi di tutta la sua luce.
Insomma è normale che una delle reazioni principali all'evento potesse essere la paura, sentimento che ha dato il via alla creazione di leggende di ogni tipo. Racconti di come il sole si oscuri in certi momenti della storia, ad esempio, esistono nell’antica Cina, nella mitologia induista e nei rituali Navajo e in molte altre culture.
Scientificamente parlando, invece, un’eclissi solare si verifica quando la Luna passa tra la Terra e il Sole. Già di per se questo è un evento piuttosto raro, ma perché si verifichi un'eclissi è necessario un'altro fattore estremamente improbabile: Il Sole, la Luna e la Terra devono trovarsi a una distanza tale da far si che il nostro satellite copra totalmente o parzialmente la stella, nonostante abbiano volumi estremamente diversi. Per intenderci, il Sole ha un diametro circa 400 volte maggiore di quello della Luna e solo grazie al fatto che si trova circa 400 volte più distante dalla Terra è possibile che un corpo celeste più piccolo lo oscuri.
Riuscire a comprendere l'effetto che ha un evento così raro sugli animali non è cosa semplice, anche perché le eclissi più studiate, quelle totali, in tutto il 21esimo secolo sono state soltanto 68. Per realizzare uno studio vero è proprio c'è bisogno di raccogliere moltissimi dati e replicare le osservazioni più volte nel corso del tempo. Sfortunatamente, però, la rarità dell'evento non permette una raccolta dati importante e quello che abbiamo oggi sono molte osservazioni puntiformi. I primi dati raccolti sull’argomento risalgono al 1544, sparute osservazioni storiche che raccontano come alcuni uccelli abbiano iniziato a cantare in orari inusuali o, addirittura, siano caduti al suolo.
Fra quelli più recenti, invece, ce n’è uno del 2019 fatto in Indonesia e pubblicato sulla rivista Journal of Tropical Ecology and Conservation. I ricercatori hanno osservato i comportamenti di diversi animali dopo l’eclisse dell’8 marzo 2016 e hanno registrato numerose annotazioni riguardo comportamenti insoliti e fuori dalla norma. Le volpi volanti, animali appartenenti alla famiglia dei Pteropodidi ovvero grossi pipistrelli con grandi occhi sviluppati per poter vedere bene i frutti, non hanno percepito l’eclissi come una “nuova notte” e non hanno iniziato a volare, ma comunque hanno avuto uno strano comportamento: hanno iniziato a sbattere le ali fra compagni e sono rimasti per lungo tempo in silenzio.
I macachi di Heck, invece, hanno percepito l’evento come pericoloso. Molti individui hanno iniziato ad emettere richiami di allarme, dei "wa-wa-wa" molto potenti, e si sono radunati intorno al maschio alfa. Alcune osservazioni si sono concentrate sui maleo (Macrocephalon maleo), uccelli imparentati con le galline detti anche maleo di Celebes o maleo delle Celebes. Questi hanno mostrato un comportamento ansioso espresso da movimenti irregolari e i maschi sono volati nei loro nidi, come se stessero per riposarsi dopo il tramonto.
Anche su alcuni domestici ci sono degli effetti più o meno evidenti e i ricercatori hanno verificato un cambiamento comportamentale nei maiali. Questi hanno interrotto la loro attività preferita, mangiare, e sono passati alla loro seconda attività preferita: dormire.
Insomma effetti concreti ci sono, sicuramente molti animali percepiscono l’eclissi e reagiscono di conseguenza, ma data la natura sporadica dell'evento nessun animale ha iniziato a presentare veri e propri adattamenti per far fronte alle ore di buio.