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11 Giugno 2023
19:00

Ecco svelate le funzioni svolte dai baffi degli elefanti

La proboscide degli elefanti è ricoperta da innumerevoli baffi, ma nessun fino ad ora sapeva a cosa servissero. Una nuova ricerca ha svelato il mistero: il loro compito è quello di aiutare questi grandi mammiferi ad esercitare la giusta pressione nel momento in cui sollevalo un oggetto.

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In natura, molti animali hanno i baffi. Uno degli esempi più noti sono i gatti, che hanno dei lunghi baffi chiamati "vibrisse" ai lati del muso che sono dei veri e propri radar felini. Questi svolgono molte funzioni importanti, infatti aiutano i gatti a capire le distanze e a rilevare ostacoli intorno a loro, consentendo loro di muoversi agilmente anche al buio come dei ninja. Inoltre, gli permettono di valutare se riescono a passare attraverso spazi stretti, aiutandoli a evitare di rimanere bloccati. Anche animali di grandi dimensioni hanno i baffi, esattamente come gli elefanti. Un nuovo studio, i cui risultati sono stati pubblicati su Communications Biology, ha descritto lo scopo dei baffi sulle proboscidi degli elefanti dimostrando che sono completamente differenti da quelli di tanti altri animali.

Poiché i baffi negli elefanti si trovato sulla proboscide, è bene soffermarsi un attimo su quest'ultima analizzando bene il modo in cui è fatta e le funzioni che svolge. Anatomicamente parlando, è costituita da una combinazione di narici, labbra superiori, muscoli e tessuto connettivo e quella dell'elefante è, a detta di tutti, una delle appendici più uniche tra gli animali del mondo. E' famosa per la sua lunghezza straordinaria e la sua capacità di afferrare e manipolare oggetti. È incredibilmente versatile, grazie alle sue 150.000 unità muscolari diverse. Gli elefanti utilizzano la proboscide per una serie di compiti: afferrare il cibo, sollevare oggetti, bere, comunicare, respirare e persino fare rumore durante l'accoppiamento.

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E' chiaro, quindi, che sono ben note le funzioni che questa splendida appendice è in grado di svolgere. Non si può dire lo stesso dei baffi che si trovano lungo tutta la lunghezza della proboscide. I ricercatori si sono impegnati a risolvere questo mistero, cercando di comprendere come i baffi contribuiscano alla vita di questi mammiferi e che tipologia di ruoli svolgano. Per farlo hanno deciso di osservarli da vicino attraverso l'analisi di video che ritraevano le loro proboscidi in azione mentre afferravano un oggetto. Si è visto che i baffi non funzionavano come quelli di altri mammiferi come i ratti: non si muovevano, non si contraevano o reagivano all'ambiente in alcun modo evidente. In altre parole, sembra che i baffi degli elefanti non siano molto attivi come quelli di altri animali, ma i ricercatori hanno deciso di continuare l'indagine per esserne certi. Hanno deciso, quindi, di analizzare la loro struttura e hanno notato che erano più spessi di quelli di altri animali e che non presentano nervi follicolari che permettessero loro di essere utilizzati per scopi sensoriali.

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La domanda a questo punto sorge spontanea: allora a cosa servono questi baffi? Alla fine gli studiosi hanno concluso che il vero scopo dei baffi è quello di aiutare l'elefante a valutare quanta pressione usare quando deve afferrare un oggetto, un attributo importante considerando la varietà di cose che gli elefanti sollevano.

Questa è l'ennesima dimostrazione di quanto la natura sia incredibilmente creativa. Ogni animale ha le sue peculiarità, le sue strategie uniche per sopravvivere e affrontare le sfide della vita. Gli elefanti con le loro proboscidi stupefacenti e i baffi "regolatori di pressione" ci insegnano che l'adattamento è la chiave. La natura, con la sua meravigliosa varietà di creature e soluzioni innovative, ci invita a riflettere sulla bellezza e la complessità del mondo in cui viviamo. Quindi, la prossima volta che osservi un elefante o un gatto con i suoi baffi affascinanti, ricordati che ogni dettaglio è un piccolo capolavoro e che la natura ha un talento incredibile nel sorprenderci.

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Alessia Mircoli
Dottoressa Magistrale in Biodiversità e Gestione degli Ecosistemi
Sono laureata in Biodiversità e Gestione degli Ecosistemi e la divulgazione scientifica è la mia passione. Durante il mio percorso ho scoperto il mondo del giornalismo scientifico e ho capito che è la mia strada. Sono estremamente affascinata dalla natura e da tutto ciò che ne fa parte, credo nell’importanza di diffondere un’informazione corretta sugli animali e l’ambiente.
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