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Due pesci scorpione avvistati in Calabria. l’Ispra: «Specie aliena, prestare attenzione»

Sono stati avvistati nelle acque della Calabria due pesci scorpione Pterois miles, specie originaria del Mar Rosso. Si tratta di una delle specie più invasive al mondo ed è pericolosa a causa delle spine velenose, molto lunghe e sottili, presenti sulle pinne dorsale. L'Ispra invita a segnalarne la presenza. Come lascia intendere il nome, è pericoloso maneggiare questi animali perché sulle pinne dorsale, anale e pelviche presenta spine velenose, molto lunghe e sottili. La puntura di queste spine può creare gravi danni a chi la subisce, in rari casi anche con esito letale.

27 Giugno 2023
12:07
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Sono stati avvistati nelle acque della Calabria due pesci scorpione Pterois miles. Il primo è stato catturato da pescatori professionisti pochi giorni fa a Le Castella, località in provincia di Crotone. L'animale si trovava a una profondità di circa 24 metri. Il secondo è stato avvistato e fotografato da un subacqueo il 25 giugno durante un’immersione ricreativa lungo le coste di Marina di Gioiosa Ionica, Reggio Calabria. In questo caso il pesce si trovava a circa 12 metri di profondità.

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Credits: Ernesto Azzurro

Gli avvistamenti sono stati prontamente segnalati all'Ispra, alla Capitaneria di Porto di Crotone e al progetto AlienFish dell’Ente Fauna Marina Mediterranea, coinvolti insieme al CNR-IRBIM (Istituto per le Risorse Biologiche e le biotecnologie Marine) nella campagna di allerta denominata "Attenti a quei 4!". Il pesce scorpione è una specie originaria del Mar Rosso, e in Italia è infatti una considerata alloctona, cioè estranea al nostro ecosistema marino. I pesci scorpione non avendo predatori o patogeni nei nostri mari possono potenzialmente moltiplicarsi in maniera incontrollata intaccando l'equilibrio ambientale.

Entrato dal Canale di Suez, il pesce scorpione ha già colonizzato con abbondanti popolazioni i settori più orientali del Mediterraneo e si sta velocemente espandendo verso ovest, favorito dall’aumento delle temperature.

Sulla sua diffusione sta monitorando l'Ispra, dato che la specie è stata segnalata per la prima volta in Italia nel 2016 nella Sicilia sud-orientale ed è una tra le specie più invasive al mondo, nota per aver invaso gran parte delle coste Atlantiche occidentali con imponenti impatti ecologici.

Come lascia intendere il nome, è pericoloso maneggiare questi animali perché sulle pinne dorsale, anale e pelviche presenta spine velenose, molto lunghe e sottili. La puntura di queste spine può creare gravi danni a chi la subisce, in rari casi anche con esito letale. Il veleno si mantiene attivo dalle 24 alle 48 ore dopo la morte del pesce, per cui la pericolosità delle specie resta elevata anche su esemplari morti da diverse ore.

Il pesce scorpione, insieme al pesce palla maculato e ai pesci coniglio, è oggetto della  campagna  "Attenti a quei 4!" patrocinata dai Ministeri dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, della Salute e dal Comando Generale delle Capitanerie di Porto – con la collaborazione di ISPRA, CNR ed il progetto AlienFish.

I ricercatori dell’ISPRA, del CNR-IRBIM e di Ente Fauna Marina Mediterranea (Progetto AlienFish) invitano chiunque abbia osservato uno di questi pesci in acque italiane ad inviare eventuali foto e video via WhatsApp al numero dedicato: +320 4365210 o attraverso il gruppo Facebook Oddfish, utilizzando l'hashtag: #Attenti4.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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