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21 Agosto 2022
15:36

Cinghiali nel Parco della Maggiolina, la Regione: «Nessun abbattimento all’alba, al lavoro per soluzione non cruenta»

Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti in una nota stampa: «Occorre trovare una soluzione che contemperi le varie necessità». Gli attivisti: «La soluzione è già sul tavolo, l'autorizzi».

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«Leggo sui social e altri mezzi di informazione appelli e mobilitazioni in vista di una possibile cattura e abbattimento dei cinghiali presenti nel parco della Maggiolina a Spezia. Operazione che secondo i social si svolgerebbe nelle prossime ore. Nulla di più falso, evitiamo campagne e strumentalizzazioni che rendono più difficile la soluzione di questa vicenda». Lo dice il presidente di Regione Liguria, Giovanni Toti, dopo l'appello degli attivisti del Parco a raggiungerli per quella da loro ritenuto un imminente abbattimento.

Il presidente Toti interviene pubblicamente sulla vicenda per la prima volta con una nota stampa e un post sui social: «Nel decidere le prossime azioni dobbiamo tenere ovviamente conto dei sentimenti di chi si è mobilitato in queste ore preoccupato per la sorte di quei cinghiali, così come dobbiamo tenere presente l’alto rischio legato alla diffusione della peste suina africana, presente in alcune aree della nostra regione. Malattia che, ove si diffondesse nel nostro paese, provocherebbe danni inenarrabili e migliaia di disoccupati nell’ industria alimentare italiana – dice il governatore – Proprio alla luce di questa preoccupazione l’Agenzia Ambientale Nazionale Ispra e il Commissario di Governo per il contrasto alla Peste Suina impongono il divieto di trasporto di ogni ungulato e il loro abbattimento, anche al di fuori delle cosiddette “Zone Rosse” di contagio. Dunque anche in Provincia di Spezia».

L’Oipa con una lettera inviata il 10 agosto scorso si era rivolta proprio al presidente Toti e alla Sezione Faunistica della Polizia provinciale di La Spezia per chiedere la reimmissione in libertà degli animali e il rispetto delle loro esigenze etologiche.

«Nessuno ha risposto alle nostre richieste, tutte inviate via Pec – ha dichiarato Alessandro Piacenza, responsabile per la Fauna selvatica dell’Oipa – Ricordiamo che La Spezia non è in zona rossa per la Psa: sono coinvolte altre province della Liguria anche lontane, quindi viene meno uno dei due motivi indicati da Ispra almeno da quanto si legge nelle anticipazioni del parere pubblicate dalla stampa, motivo che viene meno anche perché il rifugio dell’etologo Francesco De Giorgi a Imperia si è reso disponibile da molti giorni a prendere in carico gli animali».

L’Oipa è tornata perciò a chiedere un incontro urgente con le autorità che decideranno della vita o della morte dei cinghiali.

Per gli attivisti la soluzione è già sul tavolo delle istituzioni ma la proposta di un rifugio avanzata dalla Lav non è citata dal presidente. Anche la Lega anti vivisezione si è offerta di testare a sue spese Perla, Amara e i loro piccoli e, una volta accertata la loro negatività al virus, trasportarli in un rifugio per animali che ha già inviato la sua richiesta via pec alle istituzioni.

Nel comunicato, invece, si legge che: «Occorre trovare una soluzione che contemperi le sensibilità ambientaliste, l’esigenza molto seria di salute pubblica e ovviamente le esigenze di sicurezza sociale ed economica delle nostre comunità, già afflitte da una massiccia presenza di ungulati che comportano costanti rischi. A questo fine, e prima di ogni altra decisione, ho chiesto al Dipartimento Agricoltura della Regione, alla Azienda sanitaria del territorio per il tramite del servizio veterinario, di procedere innanzi tutto ad un esame della condizione di salute dei cinghiali presenti nel parco».

Infine la rassicurazione, almeno a breve termine: «Pertanto ogni intervento nel parco delle prossime ore sarà esclusivamente finalizzato ad accertare le condizioni di salute degli animali, ed in particolare della sussistenza o meno del virus della peste suina. E chiediamo a tutti coloro che si interessano attivamente di tutto questo di agevolare in ogni modo queste operazioni. Solo all’esito dei risultati verranno prese ulteriori decisioni che tutelino al meglio i molteplici interessi di questa vicenda».

La replica delle associazioni e degli attivisti in presidio

«Siamo estremamente felici della notizia diffusa dal presidente della Regione Liguria Toti, secondo la quale le istituzioni hanno cambiato i loro piani, escludendo ogni possibilità di portare al macello i cinghiali rinchiusi nel parco della Maggiolina a La Spezia», commentano le associazioni e gli attivisti in presidio permanente da due settimane davanti ai cancelli del parco. «Un primo importante risultato raggiunto grazie alla grande mobilitazione dei cittadini e alla conseguente attenzione della stampa».

Le associazioni si dichiarano d'accordo alle analisi per rilevare o meno la peste suina nella famiglia di ungulati spezzina:«Le analisi sulla salute degli animali, citate dal presidente Toti, rappresentano quindi il primo passo concreto per poi procedere con il trasferimento degli animali presso una delle strutture già individuate dalle associazioni, dove poi gli animali saranno curati e mantenuti fino a fine vita senza alcun impegno economico da parte dei cittadini».

Rimane l'appello alla presenza degli attivisti:«Chiediamo che alle associazioni mobilitatesi per la salvezza dei cinghiali sia consentito di affiancare ASL/IZS nel percorso di cattura, sedazione, analisi e valutazione dello stato di salute degli animali, all'insegna della massima trasparenza e collaborazione tra le parti coinvolte».

«Vista questa apertura da parte delle istituzioni – proseguono le associazioni, gli attivisti e i cittadini in presidio – invitiamo le persone che hanno mostrato interesse per il destino di questi animali a mantenere un atteggiamento vigile ma sereno, in attesa di risultati positivi che auspichiamo arrivino in tempi brevi».

Per gli attivisti, il presidio intorno al parco della Maggiolina, mai interrotto nelle scorse due settimane, proseguirà quindi fino a risoluzione positiva della vicenda, ovvero finché gli animali non saranno al sicuro nella loro collocazione definitiva.

Nel frattempo gli attivisti della Maggiolina in mattinata sono stati raggiunti anche da Andrea Cisternino, l'ex fotografo romano, che 10 anni fa ha lasciato l'Italia per fondare in Ucraina il “Rifugio Italia K2j” in cui ospita 400 animali vittime di maltrattamenti o reduci da allevamenti intensivi, a cui è stato riconosciuto il Premio Bontà all'evento Fedeltà del cane di Camogli. Cisternino ha espresso alla Spezia ha espresso la sua solidarietà alle cittadine e ai cittadini che stanno proteggendo gli ungulati imprigionati nel parco spezzino.

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Annissa Defilippi
Giornalista
Racconto storie di umani e animali perché ogni individuo possa sentirsi compreso e inserito nella società di cui fa parte a pieno diritto. Scrivo articoli e realizzo video mettendomi in ascolto dei protagonisti; nascono così relazioni che, grazie a Kodami, possono continuare a vivere.
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