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20 Marzo 2023
11:41

Araneus diadematus, il ragno crociato

Spesso considerato pericoloso, in verità il ragno crociato è un aracnide del tutto innocuo. Il suo morso infatti non è velenoso per gli esseri umani. Vive anche nelle nostre case, dove soffitte e cantine impolverate sono ambienti perfetti per il suo stile di vita.

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Il ragno crociato, conosciuto anche tramite il suo nome latino Araneus diadematus, è uno dei ragni più diffusi in Europa e uno dei membri meglio conosciuti dell'intero gruppo Araneidae, la famiglia dei ragni per antonomasia. Visivamente riconoscibile, più grosso delle altre specie di ragno che comunemente è possibile trovare in casa, questa specie ha cominciato a disporre di una vera e propria fama da quando il cristianesimo ha introdotto il simbolo della croce in Occidente. In verità però già ai tempi dei primi studi zoologici, risalenti all'epoca classica e ai trattati di filosofia naturale, questo ragno veniva considerato come l'esempio migliore per rappresentare tutti i ragni europei. Tanto che lo stesso mito della trasformazione di Aracne (da fanciulla a ragno) compiuta da Atena vuole che la giovane si fosse trasformata proprio in una gigantesca variante di questa specie.

Vista la sua ubiquità in tutto il territorio europeo e vivendo non solo in natura, ma anche all'interno dell'abitazioni, nascondendosi fra gli angoli delle pareti e i tetti delle mansarde, spesso chi viene colpito da un suo morso si preoccupa se si tratta di una specie velenosa o pericolosa. Per quanto però possa essere urticante un morso di un ragno delle sue dimensioni, il ragno crociato non può essere considerato velenoso per l'uomo, escludendo soggetti che possiedono allergie particolarmente sensibili. Il suo morso risulta essere innocuo in quanto le tossine del suo veleno sono poco attive negli esseri umani e inoltre i suoi cheliceri – le parti del suo apparato boccale che incutono molto paura ad alcune persone – non sono lunghi a sufficienza per inoculare l'eventuale veleno a fondo sotto la pelle.

Bisogna anche chiarire che un suo eventuale morso scaturisce solo nel momento in cui il ragno si sente in pericolo. Non è infatti un animale molto coraggioso e vive una vita sedentaria, per la maggior parte trascorsa ad attendere sopra le sue ragnatele le prede.

Attualmente, sono note solo quattro sottospecie di ragno crociato. Esiste infatti la sottospecie islandese, Araneus diadematus islandicus, la sottospecie francese, Araneus diadematus nemorosus, la sottospecie tipica della Corsica, Araneus diadematus soror, e la sottospecie Araneus diadematus stellatus che abita i Pirenei e le Alpi occidentali.

Caratteristiche del ragno crociato

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Il ragno crociato, come gli altri ragni, ha un corpo suddiviso in un cefalotorace che presenta occhi, bocca, cheliceri e pedipalpi e in un addome prominente. Proprio quest'ultimo presenta una colorazione scura tendente al marrone con una caratteristica croce sulla schiena, mentre il torace e parte delle zampe presenta una colorazione giallognola. Le zampe in media sono più lunghe dell'intera lunghezza del corpo e possono raggiungere anche i 30 millimetri. La lunghezza invece del corpo, formato da addome e cefalotorace, dipende dal sesso. I maschi infatti arrivano fino ai 13 millimetri, mentre le femmine, che in questa come in tante altre specie di Araneidi sono più grosse, in media possono arrivare fino a 20 millimetri, anche se sono stati avvistati degli esemplari adulti che durante la difesa delle uova ne misuravano anche 30.

Da alcuni studi effettuati confrontando diverse tipologie di specie di ragni europei, non è una specie particolarmente capace nella vista. Per questa ragione, suggeriscono alcuni scienziati, probabilmente sono così comuni all'interno dei luoghi chiusi e prediligono l'agguato alla caccia diretta. Il loro vero senso di caccia sarebbe difatti il tatto, impiegato per percepire le pur minime vibrazioni delle ragnatele, segno che qualche insetto ne è rimasto intrappolato.

Il colore biancastro della croce sull'addome sarebbe invece dovuto alla presenza di cellule riempite di guanina, un sottoprodotto del metabolismo delle proteine che il ragno utilizza nell'esoscheletro per differenziarsi dalle altre specie.

Comportamento del ragno crociato

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Araneus diadematus con preda

La vita del ragno crociato è una esistenza formata per la maggior parte del tempo di lunghe attese. Infatti decide di trovarsi una zona appartata, solitamente protetta dai raggi del sole, dove trascorre il proprio tempo in attesa che qualche preda gli capiti a tiro. Se scovato, è possibile infatti osservare come egli si pone abitualmente al centro della sua tela, formata da una sottile struttura di seta orbicolare, in modo che qualsiasi vibrazione lo raggiunga possa essergli segnalato.

Quando infatti una preda rimane impigliata lungo la sua ragnatela, lui con la semplice punta delle zampe, dotate di particolari uncini che fungono da sensori di pressione, capisce se la preda è della dimensione giusta o è troppo grossa per i suoi standard. Qualora dovesse essere una preda effettivamente appetibile, con semplicità egli si spinge ad intrappolarla, avvolgendola tramite molteplici strati di ragnatela.

Se disturbato o invece capisce che la creatura che è rimasta impigliata nella sua ragnatela presenta dimensioni troppo elevate per lui, solitamente scappa e abbandona la propria casa, cercando di costruire una nuova ragnatela poco lontano. Come detto, usa il morso per difendersi solo come estrema ratio e seppur il suo veleno può risultare fatale per moltissimi insetti, per gli uomini in salute è del tutto innocuo.

Le sue prede preferite sono le mosche, le zanzare, le falene, le farfalle, ma in alcuni casi anche gli imenotteri. In questo caso, per abbattere una vespa o un'ape, il ragno crociato è spinto ad agire in fretta. Infatti tali tipologie di prede possono recare danno non solo alla ragnatela, richiamando a sé i rinforzi delle loro compagne, ma anche lo stesso ragno, tramite il pericoloso pungiglione. Per abbattere dunque questi insetti, l'A. diadematus decide di mordere la prede all'altezza del capo, proprio per allontanarsi dalla pericolosa arma di cui essi sono dotati. Talvolta però la chitina dell'esoscheletro di questi insetti risulta essere troppo dura e resistente per i ragni crociati di piccole dimensioni. Quando capita ciò, solitamente preda e predatore muoiono entrambi, poiché l'imenottero non riesce a liberarsi dalla ragnatela e il ragno subisce i colpi del pungiglione della preda.

Proprio per non incappare in questi incidenti, il ragno crociato ha sviluppato una diffidenza ulteriore nei confronti di questi animali, preferendo la fuga allo scontro vero e proprio.

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Un maschio di A. diadematus (sulla destra) si approccia alla femmina in maniera molto diffidente

Relativamente al ciclo riproduttivo di questa specie, il maschio di A. diadematus si approccia alla femmina con una certa dose di timore. Questo perché a secondo delle scelte della femmina, il maschio rischia di essere divorato da essa istantaneamente. Proprio per sincerarsi allora dello status e della volontà sessuale della partner, il maschio prima di trovarsi a tiro della femmina gioca con la sua ragnatela, segnalando tramite vibrazioni "un codice" il suo interesse a riprodursi. Qualora la femmina risponda, il maschio può avvicinarsi, altrimenti è meglio per la sua sopravvivenza allontanarsi.

In generale i ragni crociati raggiungono la maturità sessuale dopo 4 mesi dalla nascita e le femmine depongono alla fine dell'estate centinaia di uova (alcune anche oltre 500) all'interno di un bozzolo, che proteggeranno fino a 9 mesi, momento nel quale i piccoli escono dalle uova e pretendono di essere nutriti… dal corpo della madre morente.

I ragni crociati infatti hanno una durata di vita molte breve, di 1-2 anni. Dopo aver garantito la schiusa delle uova, le femmine muoiono e spesso il loro corpo risulta essere uno dei primi pasti dei figli appena nati.

Dove vive il ragno crociato

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Area di distribuzione della specie secondo il network Global Biodiversity Information Facility

Geograficamente il suo areale di distribuzione naturale era confinato all'intero continente europeo, spingendosi fino alla Russia continentale, ma a seguito della diffusione dei trasporti e del commercio (soprattutto del legno) storicamente la sua presenza si è diffusa principalmente anche in Nord America, dove si è bene ambientata. Essendo lì una specie aliena, ha dovuto confrontarsi con buona parte della fauna locale. Per quanto però sia entrata in competizione con le specie di ragni locali e con diversi predatori, la specie sembra aver resistito e non è fra le specie provenienti dall'Europa che risultano minacciare la biodiversità americana. In America e in Europa, la specie comunque può essere predata da una grande lista di animale, fra cui uccelli, anfibi, altri ragni e lucertole.

Spesso il ragno crociato sceglie l'interno delle case rispetto alla natura selvaggia perché le abitazioni rendono disponibili degli ambienti perfetti per il loro stile di vita. Soffitti, cantine, corridoi impolverati, dove vivono decine di piccoli insetti, rappresentato infatti il paradiso terrestre per questi aracnidi, abituati a difendersi dalla luce e a godere dei giusti livelli di umidità e di calore. E qualora le case fossero già occupate, amano stanziare nei pressi dei parchi e dei giardini. Qui costituiscono dei grandi alleati contro il proliferare degli insetti nocivi e per questo sono particolarmente apprezzati da alcuni esperti giardinieri, che preferiscono non eliminarne le ragnatele e i bozzoli durante l'estate, per non impiegare così pesticidi contro mosche cavalline e le zanzare.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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