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18 Novembre 2023
15:00

Alcuni dinosauri piumati dormivano in maniera simile agli uccelli moderni

Un team di paleontologi ha scoperto lo scheletro quasi completo di un nuovo dinosauro piumato, che permette di capire come dormivano questi antichi animali imparentati con gli uccelli.

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La Mongolia è una delle regioni della Terra che hanno regalato più sorprese ai paleontologi. Basti pensare che il primo fossile di Velociraptor è stato trovato all'interno del Deserto del Gobi e che molti dei dinosauri piumati scoperti recentemente provengono dal bacino di Nemegt, nella Mongolia interna. Fra le diverse specie ad essere state ritrovate ultimamente in questa regione, Jaculinykus yaruui ha immediatamente destato l'attenzione degli esperti, visto che nascondeva un segreto che ha permesso ai paleontologi di capire come dormivano i dinosauri imparentati con gli uccelli.

Come infatti si può leggere all'interno dell'articolo pubblicato su Plos One da Kohta Kubo e Yoshitsugu Kobayashi, entrambi docenti dell'Università di Hokkaido, l'olotipo di J. yaruui è stato trovato in perfette condizioni e conservava una posizione di riposo simile a quella dei moderni uccelli, con il collo e la coda rivolti verso un lato e gli arti posteriori piegati sotto il bacino.

Questa è la prima volta che un dinosauro piumato – morto probabilmente nel sonno – è stato trovato nelle sua naturale posizione di riposo, senza che gli scavi o i movimenti sismici della Terra avessero interferito nella disposizione delle sue ossa fino al momento del suo ritrovamento, spiegano i paleontologi. Per quanto gli scheletri possano infatti essere trovati anche completi, generalmente la posizione delle ossa non è la stessa che gli animali hanno assunto al momento della morte. Gli stessi processi che portano alla fossilizzazione e il costante movimento tettonico portano gli scheletri ad assumere le più diverse posizioni, facendo perdere tra l'altro gran parte dei resti che in origine formavano gli animali.

In questo caso, però, l'assenza di particolari movimenti tettonici della Mongolia interna ha salvaguardato lo scheletro di J. yaruii, che è stato ricoperto da sedimenti molto fini, in grado di immortalare la posizione accucciata che aveva assunto. Grazie quindi a questa combinazione di fattori, i paleontologi hanno potuto studiare un comportamento mai osservato all'interno dei teropodi del gruppo Alvarezsauria, studiando il sonno dell'animale come se si trattasse di un uccello ritrovato in un giacimento molto più recente.

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L'esemplare trovato nel Nemegt visse durante il tardo Cretaceo, tra gli 84 e i 72 milioni di anni fa, ed i suoi resti sono conservati all'Istituto di Paleontologia dell'Accademia delle Scienze della Mongolia nella capitale Ulaanbator. Secondo gli autori della scoperta, la postura assunta da quest'animale mentre riposava differisce completamente da quella osservata negli altri dinosauri teropodi più largamente imparentati con gli uccelli, dove il corpo giace su un lato con il collo e la coda che vengono estesi dorsalmente. Il modo in cui dormiva questo animale non è però l'unica caratteristica importante che è stata possibile estrapolare dai resti.

Come è infatti possibile osservare tramite la ricostruzione fornita dai paleontologi giapponesi, lo Jaculinykus yaruui aveva sviluppato delle notevoli modifiche alla mano, similmente ad altri Alvarezsauria, dotati di un unico dito mediale che forniva da base ad un grande artiglio appuntito e da due dita laterali vestigiali. Questi piccoli dinosauri sfruttavano probabilmente la loro velocità e i loro arti per scavare la terra o il legno e andare a caccia di insetti, usando anche il muso lungo e sottile per creare delle fessure sulla superficie delle tane delle loro prede.

Perché però è molto importante segnalare che questa specie dormiva come gli attuali uccelli? A spiegarcelo sono gli stessi autori della scoperta: «Un dinosauro non piumato probabilmente non poteva assumere la posizioni osservata da questo reperto, proprio perché la sua natura scheletrica non gli consentivano di farlo. Gli Alvarezsauria invece, per quanto non fossero propriamente uccelli, erano invece in grado di farlo e ciò conferma che questo comportamento era già presente nei Maniraptora (i teropodi di cui gli Alvarezsauria facevano parte, n.d.r.) milioni di anni prima la comparsa dei primi veri uccelli e dei dinosauri paraviani».

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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