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9 Ottobre 2021
15:00

Il rondone (Apus apus)

Il rondone è un piccolo uccello migratore che attraversa i cieli italiani a partire dalla primavera fino al termine dell'estate, prima di iniziare il suo lungo viaggio e tornare nell'emisfero australe per svernare. Talvolta viene scambiato per una rondine, sebbene si tratti di un uccello appartenente ad un'altra famiglia.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Il rondone è un piccolo uccello migratore appartenente alla famiglia degli Apodidi e al genere Apus. Ha un colore molto scuro, fatta eccezione della zona della gola, che è quasi bianca. Spesso viene erroneamente confuso con la rondine (Hirundo rustica), la quale è però un uccello appartenente all'ordine dei passeriformi.

Come è fatto il rondone

Il rondone (Apus apus) ha un piumaggio molto scuro che varia dal grigio cenere al marrone. La forma di questo uccello, che non presenta dimorfismo sessuale, è in generale molto aerodinamica e infatti, durante il volo può raggiungere e superare i 200 chilometri all'ora, velocità di molto superiore agli altri uccelli della sua stessa dimensione. Le ali e la coda sono molto lunghe. Le prime sono a forma di falce e rigide, mentre la coda è riconoscibile perché profondamente biforcuta. Le sue dimensioni variano mediamente dai 17 ai 22 centimetri per un massimo di 50 grammi di peso e l'apertura alare può raggiungere anche i 45 centimetri. Il becco del rondone è molto corto, ma permette comunque un'ampia apertura.

Gli individui più giovani di questa specie sono riconoscibili in quanto presentano, in generale, una colorazione più nera del piumaggio, nonostante la fronte sia più pallida rispetto a quella degli individui adulti.

Alcuni credono che il rondone abbia le zampe atrofizzate, in realtà si tratta però di una credenza errata basata sul fatto che per via di un adattamento evolutivo le zampe sono molto corte e le dita si sono sviluppate in modo da potersi aggrappare alle pareti verticali dove nidifica ma non permettono di prendere il volo partendo dal suolo. Questo uccello infatti passa la sua vita quasi interamente volando e si posa unicamente nel nido, quindi non necessita di particolari abilità nel movimento orizzontale a terra. Le zampe sono però tutt'altro che atrofizzate e anzi, sono dotate di artigli che fungono da tenaglie disposte appaiate (due dita in avanti e due indietro) grazie alle quali i rondoni riescono ad appendersi anche sulle rocce.

Cosa fare se si incontra un rondone a terra

Può accadere che alcuni individui giovani si posino erroneamente a terra oppure che rondoni adulti cadano a causa di un incidente. Questa situazione in effetti può rappresentare un problema per l'animale, il quale fatica a spiccare il volo da terra. Se dovesse accadervi di incontrare uno di questi animali al suolo, il consiglio è quello di contattare il prima possibile il centro di recupero più vicino oppure la sede locale della Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli). Gli esperti potranno darvi indicazioni chiare sul comportamento da tenere. Un rondone comune adulto non ferito è spesso in grado di tornare a volare grazie alla semplice operazione di lancio con l'aiuto umano (non da posizioni elevate come terrazze o balconi). Indispensabile sarà evitare di fare lanci di prova, in quanto il rondone non atterrerà sulle zampe, ma di petto. Per questo motivo, cadendo, potrebbe subire lesioni interne con conseguenze anche letali. Se dopo il lancio dovesse planare nuovamente al suolo servirà in ogni caso il ricovero in un centro di recupero.

La vita del rondone

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Il rondone è un animale gregario che tende a formare colonie di circa 30 – 40 coppie. Nel 1995, l'ornitologo Pierandrea Brichetti svolse uno studio sulla biologia riproduttiva di questi uccelli osservando il loro comportamento per un totale di oltre 100 ore, nei mesi primaverili del 93 a Quinzano d'Oglio in Lombardia. I risultati sono particolarmente interessanti e danno l'idea delle abitudini di vita del rondone nel periodo degli accoppiamenti e dell'accudimento dei piccoli, ovvero a partire da marzo fino a fine maggio. Gli uccelli osservati nello studio hanno dimostrato una forte tendenza a riutilizzare i vecchi nidi risalenti alle precedenti primavere (91% dei casi osservati) e le deposizioni delle uova sono avvenute tra il 25 aprile e il 31 maggio, in linea con l'innalzamento delle temperature.

Le uova di rondone hanno una forma ellittica e allungata, sono di colore bianco e hanno una dimensione media di 2,5 centimetri. La femmina depone 2 o 3 uova, la cui incubazione si protrae per 19 o 20 giorni, mentre i pulli lasceranno il nido dopo 40 giorni dalla nascita. A seguito dell'involo, il rondone passerà, come abbiamo visto, la maggior parte della sua vita in volo (circa 10 mesi l'anno), nutrendosi, accoppiandosi, dormendo e bevendo senza toccare terra.

Secondo quanto riportato sul sito del Museum of Zoology dell'Università del Michigan i rondoni si accoppiano solo a partire dal secondo anno di vita e il loro comportamento è monogamo. Il primo ad arrivare nel luogo di nidificazione è il maschio, raggiunto poi dalla femmina qualche giorno dopo. Il corteggiamento, l'accoppiamento e l'allevamento avvengono tutti nel luogo del nido o nei suoi paraggi.

Le differenze tra rondine e rondone

La rondine è molto diffusa in Italia e facilmente riconoscibile per la gola rossa e per il suo color blu cobalto che contrasta con il beige chiaro tendente al fulvo della parte inferiore del corpo. Il rondone invece è completamente scuro (fatta eccezione della piccola macchia bianca sulla gola). Anche la coda delle due specie può aiutare a distinguerle, in quanto quella del rondone è decisamente più lunga. I due uccelli sono inoltre distinguibili anche osservandone il comportamento. La rondine infatti ha l'abitudine di posarsi sui fili elettrici radunandosi in gruppi anche molto numerosi, al contrario il rondone si posa unicamente nel suo nido, situato tra tegole e anfratti dei sottotetti, nelle cavità dei palazzi, soprattutto se particolarmente elevati rispetto agli altri edifici. Ciò che li accomuna invece è che entrambi appaiono nei nostri cieli con l'arrivare della primavera e scompaiono al termine dell'estate, quando tornano nei luoghi di svernamento.

Habitat, distribuzione e siti di nidificazione

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L'areale della popolazione italiana di questo uccello migratore a lungo raggio è molto vasto e il numero di individui presenti sul nostro territorio è stimato in circa un milione e mezzo, secondo quanto riportato dalla IUCN. Questo numero viene considerato stabile e pertanto la specie è considerata a basso rischio di estinzione.

Questo uccello ha abitudini sinantropiche, ovvero si adatta con facilità agli ambienti fortemente abitati dagli esseri umani. Questa scelta è spesso determinata dal fatto che nelle città e, più in generale, negli ambienti antropizzati, risulta più facile incontrare luoghi adatti alla nidificazione: torri, chiese ed edifici antichi. La specie forma colonie anche molto numerose, ma ogni coppia mantiene il suo nido all'interno di piccole cavità. I rondoni apprezzano inoltre la presenza di corsi d'acqua dove potersi bagnare e bere e, in alcune zone d'Italia, raggiunge anche le pareti rocciose dove poter sfruttare le correnti di aria calda al tramonto per nutrirsi dei insetti che riesce ad ingerire volando con il becco spalancato.

Dove migra il rondone?

La specie migra nei mesi primaverili verso l'emisfero boreale raggiungendo tutto il continente europeo, fatta eccezione delle coste nordiche della Scandinavia, si spinge inoltre in Medio Oriente (Libano, Siria e Israele) e in Asia centrale, verso Uzbekistan, Tagikistan, Azerbaijan, mentre i luoghi di svernamento, dove questo animale passa i mesi invernali (secondo le temperature dell'emisfero settentrionale) si trovano in Africa subsahariana, a partire dalla Tanzania e dall'Angola fino alle coste del Sudafrica.

Il rondone e l'uomo

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Il rondone è una specie che risente fortemente dell'adozione delle cosiddette misure anti-colombo, ovvero la chiusura da parte delle amministrazioni urbane, delle cavità utilizzate anche dai piccioni nei palazzi, quelli che, come abbiamo visto, sono i luoghi ideali per la nidificazione.

Diverse città italiane hanno dato via a progetti di tutela della specie nell'ambito dei progetti edilizi per evitare che gli abbattimenti, i restauri e le ristrutturazione di abitazioni antiche distruggano le importanti cavità e i fori nelle pareti indispensabili per la vita di questa specie. La città di Bergamo, ad esempio, con l'obiettivo di tutelare le zone in cui nidifica questo uccello migratore, ha realizzato una mappa online grazie alla quale è possibile osservare in quali luoghi della città sono presenti colonie di rondoni.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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