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31 Ottobre 2022
12:30

Halloween, con o senza maschera e costume l’importante è la vostra relazione!

Che Halloween sarebbe senza costumi da streghe, fantasmi e vampiri? Sicuramente vi sarà capitato di vedere anche i nostri compagni animali coinvolti in divertenti ed esilaranti travestimenti. Ma è giusto farlo oppure per loro può essere solamente una fonte di stress? Analizziamo se e quando è possibile travestire cani e gatti ad Halloween.

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È finalmente arrivato Halloween e in giro è tutto un fiorire di zucche, scherzetti, storie dell'orrore e divertenti party in maschera. La simbologia della festa è legata alla morte e all'occulto, ma negli anni è stata contaminata sempre più dalla cultura pop e così tutti a travestirsi da supereroi e personaggi di fumetti, film e serie TV (scommettiamo che sarà l'anno di Squid Game?).

Anche i nostri compagni animali sono sempre più coinvolti in queste celebrazioni e abbiamo visto tutti video divertenti e foto di cani e gatti travestiti da fantasmi, zucche, vampiri o ragni giganti. Bisogna ammettere che alcuni di questi travestimenti sono davvero esilaranti e sicuramente tutti – almeno una volta – abbiamo pensato di travestire il nostro cane o gatto. Ma è davvero una buona idea?

Una volta passata l'ilarità per l'ennesima immagine di un gatto travestito da pipistrello, dovrebbe essere lecito chiedersi se questi costumi possono rappresentare un problema o una fonte di inutile stress per il nostro animale domestico.

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Partiamo dal presupposto che non bisogna essere assolutisti, perché sono tante le variabili che entrano in gioco, tra cui la tipologia di animale, l'individualità, il carattere e il grado di profondità della relazione che siamo riusciti a costruire con il nostro compagno animale.

La riposta giusta alla domanda iniziale è quindi: dipende, come conferma anche David Morettini, istruttore cinofilo e membro del comitato scientifico di Kodami: «Non bisogna necessariamente essere contrari all'utilizzo di vestiti e costumi. Dipende molto dal rapporto, dal carattere e dalla profondità della relazione che abbiamo col nostro animale. Alcuni possono accettare tranquillamente questa cosa e possono persino divertirsi. Ci si può scherzare insieme se ci sono presupposti relazionali e la fiducia. Il cane lo capisce e lo accetta. Un costume diventa un problema solo per alcuni soggetti o razze particolari».

Chiaramente molto dipende dalla stazza degli animali e dal tipo di vestito o costume. Alcuni possono compromettere i movimenti o le operazioni di grooming e pulizia, e questo potrebbe rappresentare una forte fonte di stress o disagio. I cani di grossa taglia, per esempio, raramente si infastidiscono più di tanto per un gadget o un vestitino, mentre quelli piccoli, spesso più irrequieti per indole, potrebbero trovarli molto più fastidiosi.

Più complessa invece è la questione comunicazione. I cani sono una specie sociale che fa della postura e delle espressioni facciali uno dei principali strumenti di comunicazione inter e intra specifica. «In generale eviterei maschere, cappelli e vestiti che coprono testa, orecchie e coda. Ne disturbano la mobilità e potrebbero impedire l'espressione delle emozioni. Poi è chiaro che dipende anche dalla durata del gioco e dello scherzo. Se serve per fare due foto tra amici o in famiglia, in cui il cane si sente felicemente coinvolto, allora va bene. Se devo andare in giro col cane travestito per molto tempo allora forse è meglio di no», aggiunge Morettini.

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Ancora una volta, quindi, molto dipende dalla relazione, dal grado di confidenza e fiducia che abbiamo col nostro animale e dal livello di sicurezza che ha lui stesso col proprio corpo. «Ci sono molti cani che mal tollerano ogni tipo di oggetto a contatto con il loro corpo, come per esempio le pettorine. Certamente l'abbigliamento per cani può amplificare il numero di soggetti intolleranti e il disagio può rapidamente divenire stress. Altri cani invece sono accondiscendenti e non sembrano essere particolarmente infastiditi dall'essere abbigliati», spiega Luca Spennacchio, istruttore cinofilo e anche lui membro del comitato scientifico di Kodami.

C'è poi un altro importante aspetto da tenere in considerazione, e cioè la questione etica. È giusto denaturalizzare un gatto o un cane della propria identità animale? «Probabilmente travestire il nostro cane è qualcosa che potremmo evitare, certamente per lui essere vestito da Batman, da salsiccia o da vampiro non ha alcun significato. La cosa che più fa riflettere però è quanto questo comportamento da parte delle persone allontani sempre più dal cane in quanto specie e lo trasformi in una sorta di gadget – commenta Spennacchio – Ciò che inquieta è che questa rappresentazione del cane dilaghi poi in tutti gli aspetti della sua vita, trasformandolo non più in un soggetto, in un individuo, ma in una sorta di accessorio al pari di una borsetta o di un capo d'abbigliamento da mostrare in società. Questo è un punto su cui credo bisogna riflettere a prescindere dal fatto che il nostro compagno canino sopporti o meno di essere vestito».

Come spieghiamo sempre sulle pagine di Kodami, occorre quindi moderazione, rispetto e soprattutto saper leggere e comprendere ciò che il nostro gatto o il nostro cane ci sta comunicando. Solo un compagno umano attento ai bisogni, ai desideri e all'individualità del proprio compagno animale è in grado di capire se quel vestitino stressa o rende difficile la quotidianità del cane o del gatto.

Se state quindi pensando a un bel costume di coppia da indossare col vostro cane, sappiate che può essere un bel momento per divertirsi insieme. Ma non bisogna mai dimenticare che non siamo solo noi a decidere, come per ogni relazione sana e positiva che si rispetti, che sia con il proprio partner o con il proprio animale.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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